(9Colonne) ROMA - "Oggi presentiamo due disegni di legge: il primo afferisce al voto all'estero, che è stata una grande conquista e l'affermazione di un principio costituzionale, dopodiché questa è una legge che dimostra tutti i suoi anni e su cui abbiamo scoperto troppe cose che non vanno, non essendo garantita né la segretezza né la personalità del voto oltre al fatto che a molti elettori non arriva neanche il plico". Così Roberto MENIA, senatore di Fratelli d'Italia, che a promosso in Senato una conferenza stampa in cui Fdi ha illustrato le proprie proposte per riformare le norme sul voto e sulla cittadinanza per gli italiani all'estero. "Troppe volte, inoltre, abbiamo appreso di scandali di vario tipo - aggiunge - È proprio di ieri la notizia che il Portogallo voterà il prossimo anno alle europee con il voto elettronico, penso che l'Italia lo possa adottare per la circoscrizione estero per rendere effettiva la possibilità di votare per tutti. Si prevede una delega al governo per strutturare per il prossimo voto, che dovrebbe avvenire tra quattro anni, l'opzione di voto elettronico". "Il ddl sulla cittadinanza - sottolinea MENIA - affronta due questioni diverse: la prima è molto sentita dai cosiddetti naturalizzati, coloro che hanno perso la cittadinanza italiana perché lo stato di residenza non riconosceva la doppia cittadinanza e che chiedono di rientrarne in possesso: credo che sia un diritto che si giusto riconoscere loro. L'altro punto - conclude il senatore -riguarda le cittadinanze che noi riconosciamo per ius sanguinis: soprattutto in America Latina c'è una vera e propria compravendita dei passaporti. Ora noi sosteniamo che la titolarità della cittadinanza italiana vada coniugata con la conoscenza dell'Italiano e con un effettivo legame con la nostra identità culturale, slegandola da logiche di compravendita". (Roc)

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