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Franco Esposito

Firenze propone una ricetta, vediamo se funziona. In Comune tutti in smart working un giorno alla settimana. Il venerdì, spegnendo luci e riscaldamento. Resteranno aperti gli uffici che hanno rapporti col pubblico. Il progetto per combattere alla grande il caro bollette cannibale e divoratore delle residue sostanze economiche degli italiani. Urla invece l'Umbria, e di rabbia: in piazza il rogo delle bollette.

Negozianti e artigiani contro la stangata. "I costi sono aumentati anche del trecento per cento, così non possiamo farcela". Confcommercio lancia l'allarme, questa è una cosa maledettamente seria: "Le nostre imprese sono in ginocchio, a rischio undicimila lavoratori". La minaccia riguarda i lavoratori umbri e punto. Ma si può tranquillamente estendere a tutta la nostra Italia, bella sempre e sempre più disperata.

In Umbria 3500 imprese sono a rischio chiusura. Il caro energia sto mettendo supina la regione intera. Sulle imprese grava oltretutto il peso di due anni di pandemia, Un flagello tout court. Lo slogan vitale parte da Perugia: "Non spegnere l'Italia, non spegnete il futuro". Riuniti in tredici piazze della regione albergatori, ristoratori, panettieri, baristi, pasticcieri, manager del terziario, parrucchieri e negozianti in una protesta clamorosa e simbolica. La rabbia contro la stangata energetica e l'invito agli associati a "dare fuoco alle rispettive bollette".

La protesta è diventata palese, manifesta, a Perugia, sotto il monumento di Vittorio Emanuele. La statua che guarda Palazzo Cesaroni, sede della Regione Umbria governata da Donatella Tarsi. Bruciati i bollettini di centinaia di imprenditori. Un immenso falò dall'inequivocabile significato. Nessun comparto si è salvato. "I costi sono triplicati e di questo passo i ricavi non coprono più la spesa".

Un messaggio chiaro, chiarissimo, dal capoluogo alle sponde del Trasimeno, passando per la Valnerina. "Così diventa impossibile e improponibile lavorare, molte imprese hanno fiato ancora per uno, massimo tre mesi, poi spariranno. Se non sarà messo un freno agli aumenti. Necessitano soluzioni drastiche".

Da Terni, la città dell'acciaio, i gestori di piccole imprese hanno presentato e letto in pubblico gli importi delle bollette a loro fatte recapitare. L'ultima è di 1.488,52 euro a fronte dei 345 di luglio dello scorso anno", informa un negoziante, bolletta in mano, E il presidente della Confcommercio Terni, Stefano Lupi, rincara la dose. "Le bollette triplicate mettono in difficoltà tante famiglie e chi fa dell'attività commerciali la propria ragione d'essere".

L'Umbria è al grido disperato. Chiede attenzione e al Governo provvedimenti immediati, certi. "Che diano sollievo alla gente ormai stremata".

Anche Spoleto è scesa in piazza e qui qui bollette bruciate, Il rogo in piazza del Municipio per dire cosa? "Incalzano timori e fatture, la chiusura degli alberghi ornai è quasi inevitabile". Il tentativo in atto è di combatterla, la serrata. Prossima, imminente, l'organizzazione di un tavolo "per concordare di chiudere a turno, per non lasciare la propria città sprovvista per i pochi turisti che arriveranno in bassa stagione dai primi giorni di novembre".

Le speranze di ripresa perdono quota. Il futuro è un grosso punto interrogativo. Gli albergatori spoletini comunque assicurano che manterranno gli impegni presi per la stagione turistica. "Molti però hanno già deciso di tenere chiuso da fine ottobre fino al periodo primaverile". Forti e pressanti le richieste delle associazioni di rappresentanza. L'oggetto è rappresentato dalla domanda di un "tetto al costo dell'energia e misure immediate per aiutare anche la dignità dei lavoratori: non si può pensare al nucleare e ai termovalorizzatori che richiederanno anni per la realizzazione".

Il danno causato dal caro energia è sotto gli occhi di tutti. É anche di natura sociale, non solo economico. Impossibile ritrovare i lavoratori che oggi vengono mandati a casa. La bolletta del presidente di Fipe Perugia ha toccato quota 18.881 euro, a fronte di 7.800 l'anno scorso. Ristoratori e baristi temono il collasso delle loro attività. "Se le condizioni sono queste, le nostre aziende diventano ingestibili".

Pesa eccome la stangata. Bollette choc per tutti, alla stelle anche in Toscana. La bolletta dell'energia elettrica del mese di luglio ha raggiunto costi molto elevati. Due esempi, per gradire: hotel Miramare di Castiglione della Pescaia 13.024 euro in più, Campese dell'Isola del Giglio 16.086 in più. E pensare che al Giglio non c'è il metano, ma il gasolio, che costa meno. Ma nella bolletta è stato conteggiato il prezzo del metano.

C'è molto di tutto in questa pazza, folle escalation del caro energia.