di ROBERTO ZANNI
Se una volta il made in Italy era rappresentato dalla cucina, e quindi dai ristoranti, a cominciare proprio dagli Stati Uniti, oggi l'export, in tutti i sensi, è simboleggiato da una varietà davvero enorme di prodotti, idee, industrie, professionisti, scienziati, innovatori. Se si pensa, solo un istante, quello che l'Italia e gli italiani sono capaci di realizzare, creare, vedere il nostro Paese in crisi, economica e non solo, è come ricevere un pugno nello stomaco dal Mike Tyson di un tempo.
Possibile che con tutto quello che l'Italia e gli italiani sono capaci di fare, conquistando il mondo in una serie lunghissima di campi e settori debba trovarsi, come in questo periodo, in grandi difficoltà? In ogni parte del mondo, dall'Est all'Ovest il made in Italy è rinomato, ricercato, desiderato. Un esempio, e rappresenta quasi un microcosmo, lo possiamo trovare negli Stati Uniti a Miami. Ristoranti, tanti e celebrati, imprenditori del mattone che hanno avuto la capacità di riscrivere il panorama architettonico della città, la moda, le auto, si vedono più Ferrari qui che a Maranello, l'arredamento, l'arte, studi legali e di consulenza immobiliare, designer di fama internazionale, ricercatori, medici...
C'è un'altra nazione al mondo che primeggia in tutte queste branche, contemporaneamente? No. E non si tratta di presunzione tricolore, ma solo una evidente, e sotto gli occhi di tutti, realtà. Un lungo, ma crediamo necessario, preambolo per introdurre una nuova realtà italiana: l'apertura della sede, a Miami Beach, di Coderblock, blockchain assolutamente italiana, made in Palermo.
Che cos'è la tecnologia blockchain? Se la traduzione letterale ci porta a 'catena di blocchi', nella pratica si tratta di un insieme di tecnologie che sfrutta le caratteristiche di una rete informatica di nodi consentendo in questo modo di gestire, aggiornare, in maniera univoca e sicura, un registro contenente dati e informazioni, come possono essere le transazioni, in maniera aperta senza la necessità di una entità che, centralmente, controlli e verifichi.
Non si tratta più di futuro, ma è il presente e Coderblock parte ora alla conquista del grande mercato USA, del metaverso, l'universo digitale frutto di molteplici elementi tecnologici tra cui video, realtà virtuale e realtà aumentata. Un termine, metaverso, che fu coniato nel 1992 da Neal Stephenson nel romanzo cyberpunk 'Snow crash'. Ecco allora l'arrivo di Coderblock che nel 2021 ha raccolto un milione di euro e ha chiuso l'anno con un fatturato che ha segnato +109%. E nemmeno un mese fa Cosmore Real Estate Group, agenzia immobiliare statunitense con sedi a Miami e New York, aveva annunciato il suo ingresso nel Metaverso proprio di Coderblock con la costruzione del proprio primo headquarter virtuale.
Ora a Miami la Pmi innovativa, la cui concezione risale al 2015, ci sarà anche fisicamente nella sede di Commerce Street nel cuore di South Beach. "Con la nuova società, 100% partecipata dalla parte italiana - ha spiegato Danilo Costa il fondatore di Coderblock - potremo raggiungere livelli altissimi, far parte di un florido mercato mentre continuerà il business in Italia".