Gentile Direttore

Domenico Porpiglia

Le faccio pervenire, con preghiera di pubblicare, la mail che ho inviato al Direttore del Ministero per le Politiche per gli Italiani all'Estero Luigi Maria Vignali in quanto ritengo, debba chiarificare le regole che nelle campagne elettorali devono fare rispettare le autoritá locali.

Cordiali saluti

Filomena Narducci

Candidata alla Camera per il Partito Democratico

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Al Direttore Generale per gli Italiani all'Estero e le Politiche Migratorie

Min. Plenipotenziario Luigi Maria Vignali

Gentile Direttore,

Le scrivo per segnalarle quanto ritengo sia un abuso da parte del MAIE nella persona dell'arch Aldo Lamorte: Vicepresidente Comites, Rappresentante al CGIE nonché Parlamentare uruguaiano supplente (alle volte deputato, alle volte senatore, secondo chi debba sostituire).

Nelle rete sociali, concretamente nel Facebook, hanno pubblicato delle fotografie in cui si vede il rappresentante al CGIE, insieme ad un´altra persona, mentre distribuiscono volantini e parlano con gli elettori che si erano recati in Cancelleria a prendere il duplicato.

Mi permetto di tradurre dallo spagnolo quanto scritto da Lamorte:

"Il Maie presente nella sede consolare, scambiando delle idee con i cittadini italiani che vengono a ritirare il plico elettorale". Alle ore 9,00

Dopo le mie proteste presso la Cancelleria Consolare é apparsa la stessa fotografía ma con scritto "Il Maie presente fuori dalla sede consolare, scambiando delle idee con i cittadini italiani che vengono a ritirare il plico elettorale" ore 12,55.

In termini di legge non potrebbero essere dentro la sede consolare, ma neanche all'ingresso e molto meno fermando delle persone che stanno entrando a prendersi il plico, perché in questo modo non viene tutelato il principio di libertá e di segretezza di cui deve godere l'elettore per esprimere il voto.

Stando a quanto rigorosamente scritto da Lamorte, si puó interpretare che al mattino erano dentro la Cancelleria e piú tardi erano all' ingresso della stessa.

Si ha la sensazione che sebbene non si tratti di un reato si é di fronte ad un atto inaccettabile e políticamente condannabile.

Ricordo altre occasioni di voto in cui, le disposizioni dell' Ufficio Elettorale, consentivano la distribuzione della pubblicitá soltanto ad un minimo di 50 metri di distanza dalla sede consolare e dell'Ambasciata.

Senza dubbio quella decisione proteggeva l' elettore e le altre formazioni politiche concorrenti nell' elezione.

Sperando si faccia chiarezza su questa situazione le invio cordiali saluti

Filomena Narducci

Candidata alla Camera per il Partito Democratico in America Meridionale