Giorgia Meloni (Depositphotos)

Nessuna anticipazione sulla composizione del prossimo governo, né tempistiche o equilibri da rispettare per garantire stabilità alla coalizione di Centrodestra. E soprattutto mancava lei, la leader Giorgia Meloni, che non si è presentata nella sala stampa allestita nell’hotel Parco dei Principi, a Roma.

“La nostra presidente è già al lavoro su diversi dossier. Ha degli impegni, domenica ha parlato alla stampa e lo farà di nuovo anche nei prossimi giorni. Oggi aveva altre cose importanti da fare, anche perché c’è un governo da creare”. Così Luca Ciriani, capogruppo al Senato, ha motivato l’assenza di Meloni. Con lui, sul palco in cui campeggiavano i tricolori, Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera, e Giovanni Donzelli, capo dell’organizzazione del partito. “Enrico Letta ha detto che sono giornate tristi per l’Italia, ma quando si va a votare è sempre una festa della democrazia e questo il Pd lo deve rispettare - ha affermato Ciriani -. Le elezioni hanno certificato che questa Sinistra spocchiosa non è maggioranza nel Paese e non impara dai suoi errori”. Cita il segretario dem anche Francesco Lollobrigida: “Letta ha chiamato Meloni riconoscendo un risultato che è sotto gli occhi di tutti”. Il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia ribadisce la formula vincente del gioco di squadra. “Il Centrodestra fa un risultato pieno, di tutti”. Nella coalizione “non abbiamo mai ragionato col bilancino”. Il ragionamento di Lollobrigida verte sul dato centrale, quello che ha convinto gli elettori. In questi anni “abbiamo dimostrato di avere a cuore più gli interessi dell’Italia che gli interessi del partito”.

Ciriani ha poi detto ai giornalisti che è inevitabile che ci sia un vertice della coalizione di Centrodestra e anche in tempi ragionevoli”. Faranno di certo chiacchierare le dichiarazioni di Lollobrigida, in merito alla Costituzione italiana: “E bella, ma ha 70 anni di età. Quando la Carta è stata scritta «uscivamo da una dittatura e da una guerra sanguinosa, era particolarmente prudente su alcuni aspetti e sacrificava una maggiore efficienza. Oggi c’è la necessità di risolvere alcune criticità. Per il parlamentare di Fdi “l’elezione diretta del Presidente della Repubblica o il semipresidenzialismo può essere una conquista per questa Nazione”. “Le riforme - ha rimarcato Lollobrigida - devono essere approcciate con tutto il Parlamento, ove ci sia questa possibilità. Del resto la Sinistra ha fatto riforme epocali a maggioranza”. Il capogruppo a Montecitorio ha risposto anche a una domanda sul reddito di cittadinanza che ha tanto polarizzato il dibattito in campagna elettorale: “Uno Stato serio si occupa dei deboli, al di là delle questioni nominalistiche. Il reddito è fallito e va cancellato, ma questo non significa lasciare i deboli senza sostegno. Poi dobbiamo lavorare per politiche attive sull'occupazione”.

Stefano Ghionni