DI FILOMENA NARDUCCI

Da queste pagine voglio ringraziare gli elettori dell'Uruguay, dell'Argentina, del Brasile, del Venezuela, del Cile e di tutti i Paesi dell'America Meridionale che ci hanno accompagnato in questa impresa e che, con il voto di fiducia, hanno fatto possibile l'elezione di Fabio Porta alla Camera dei Deputati.

Voglio esprimere anche  la personale soddisfazione per il risultato ottenuto in Uruguay che indica la forza politica "Partito Democratico per un'Italia Democratica e Progressista" come il primo partito con il 45,60% delle preferenze e voglio in particolar modo ringraziare i 14.237 cittadini che mi hanno premiata con la loro preferenza.

Al Quotidiano Gente d'Italia, unico mezzo stampa italiano presente in Uruguay e in tutto il SudAmerica, al direttore e tutti i collaboratori un totale riconoscimento e ringraziamento per il lavoro svolto, informando quotidianamente sugli avvenimenti e l'evolversi di questa importante tornata elettorale.

Un saluto a tutte le associazioni di Montevideo e dell'interno che hanno coinvolto i propri associati invitandoli a partecipare e votare.

Questo importante sostegno, questo voto di fiducia, rafforza il nostro compromesso e ci nutre di nuove energie per affrontare, sempre con la stessa passione ma con più forza, le prossime battaglie che si profilano impegnative nella difesa dei diritti dei cittadini italiani residenti all' estero.

Dopo il Cile e l'Ecuador il nostro, purtroppo, è stato il paese dell'America Meridionale con una partecipazione molto moderata. Siamo passati dal 60,86% del 2006 al 22,22% ultimo.

Dovremo fare tutti insieme una riflessione per cercare le cause di questa scarsa partecipazione ma alcune sono così evidenti che le possiamo già elencare:

La prima e fondamentale è la mancata promozione istituzionale nei media locali. I pochi messaggi nella pagina dell' Ambasciata erano praticamente di carattere generale. Non si é visto neanche un video insegnando gli elettori a votare. Non si può dire che ormai tutti sanno come si fa perché di nuovi elettori ce ne sono tanti. Basta guardare la crescita di 10.000 unità tra il 2018 ed il 2022 nell' elenco elettorale.

La poca pubblicità stampata é stata distribuita con molto ritardo, ecc, ecc

Da candidata e da semplice cittadina italiana mi sono, durante tutta questa campagna elettorale, domandata: dove sono le istituzioni italiane ? Come mai né l'Ambasciata né il Comites informano sull'importanza di queste elezioni e invitano gli italiani a partecipare e votare massicciamente? Soprattutto dopo aver letto le dichiarazioni del Direttore Luigi Vignali che ha rimarcato lo sforzo in materia d' informazione fatto dal Ministero, illustrando persino le iniziative prese in alcuni paesi dell'area. E' un nostro diritto sapere se anche all'Uruguay sono stati attribuiti dei fondi per la pubblicità nella stampa locale. Mi auguro che questa risposta ci arrivi al più presto.

E' la prima volta da quando abbiamo diritto ad esercitare il voto che tutto il processo é trascorso quasi in totale clandestinità. Le uniche informazioni di massa sono arrivate da alcune interviste fatte ad alcuni candidati.

Per finire voglio sommare la mia voce a  coloro che chiedono che la  violazione alla legge elettorale, che tutti abbiamo seguito sui social e  che ha visto protagonista al rappresentante dell'Uruguay al CGIE, VicePresidente del Comites nonché parlamentare uruguaiano supplente Aldo Lamorte, non rimanga impune. Questi atti danneggiano l'immagine della nostra comunità e di tutto il meccanismo democratico di voto ma anche e soprattutto del nostro sistema di rappresentanza.

Mi auguro che chi deve vigilare per una adeguata applicazione della legge e garantire la rappresentanza, agisca tempestivamente affinché questa grave situazione, senza precedenti nel nostro paese, venga subito risolta.

Dobbiamo imparare da queste incresciose situazioni, che spesso utilizzano le istituzioni per interessi personali o di natura diversa a quelli della collettività.

Mi auguro che il Cgie tra le prime iniziative riprenda con forza la riforma della legge del Comites e dello stesso CGIE e che il Parlamento prenda in considerazione queste situazioni, per stabilire le incompatibilità in materia di rappresentanza, soprattutto quando si tratta di cariche  istituzionali nel paese di residenza. Sono certa che le pagine di questo quotidiano continueranno ad  ospitare un dibattito, ormai necessario, tra i diversi rappresentanti o semplici cittadini della nostra collettività che vogliamo esprimere le proprie inquietudine e proposte in materia. Insieme continueremo lavorando al servizio della nostra comunità.

Con viva cordialità

Filomena Narducci