di ROBERTO ZANNI
Che Aldo Lamorte sia colpevole non lo diciamo noi.. ma il video postato da egli stesso sul web. E che lo abbia denunciato per primo alla Procura di Roma, Domenico Porpiglia, Direttore di 'Gente d'Italia', è noto ed è di dominio pubblico… Come continua a denunciarlo l'opinione pubblica in Uruguay e in Italia. Bene, ora anch'io mi rivolgo alla Magistratura. Deciderà, speriamo presto, la Giustizia che avrà la possibilità di osservare tutte le prove con il video incriminato che è stato addirittura postato sui social. Non ci sono dubbi: c'è la flagranza di reato, è palese, Lamorte si è appropriato indebitamente di un certificato elettorale (e davvero uno solo?) votando le due schede appartenenti a un'altra persona, come ha scoperto Matteo Forciniti, il nostro Sherlock Holmes a Montevideo, contravvenendo all'articolo 48 della Costituzione e alle leggi che ne prevedono la condanna in carcere oltre alla sanzione pecuniaria. 
Se tutto ciò è chiaro, visibile a tutti noi comuni mortali, c'è però una parte dell'Italia, quella di qualche istituzione governativa, che per ora continua a fare finta di niente. Come l'Ambasciata di Montevideo e il suo titolare protempore Giovanni Battista Iannuzzi: se quest'ultimo non ha mai commentato i gravissimi fatti dalle stanze di José Benito Lamas dopo le cinque righe arrivate quando le urne per gli italiani all'estero si erano già chiuse, (e che pubblichiamo qui….) che comunicavano la denuncia del broglio - per quello che si legge,  anonima, senza cioè nome e cognome dell'autore della frode (Lamorte) - da quel momento è calato il più profondo silenzio. Ancora peggio, se possibile, da Luigi Maria Vignali, Direttore generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie: che interpellato anche da Filomena Narducci  non ha detto nulla  su Lamorte salvo un generico "approfondiremo..."come del resto ha fatto finora tutta la Farnesina, il nostro Ministero degli Affari esteri e cooperazione internazionale. Perché? Non lo sappiamo, quello che possiamo fare è provare a immaginare cosa si stia celando dietro a quel grande buco nero. Certo  sembra  ci sia un rapporto molto stretto tra Lamorte-Iannuzzi aggiungendo anche il terzo uomo, Ricardo Merlo, deus ex machina del MAIE (il partito di Lamorte, per il quale ha fatto campagna elettorale e brogli), una volta sottosegretario agli Esteri grande fautore - assicurano - dell'arrivo a Montevideo di Iannuzzi ( nato anche lui a Buenos Aires, che coincidenza…) della nuova e inutile cancelleria consolare di Montevideo che è costata due milioni di euro per far sedere più comodamente il pubblico (si faceva prima ed era più economico regalare ai connazionali qualche poltrona…) e rimasta Cancelleria Consolare con gli stessi impiegati e funzionari...... Visto che questo giornale si è sempre opposto alla costosissima cattedrale nel deserto  mettendo in primis il rafforzamento delll'organico consolare  e dal momento che lo diceva anche Giulio Andreotti 'a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina…'. pensiamo: c'è forse paura di Lamorte all'Ambasciata e magari anche più in alto? Quali segreti e chissà documenti scottanti sarebbero celati da qualche parte? Cos'è che costringe un Ambasciatore della Repubblica italiana in Uruguay a evitare di parlare degli scandali che si sono succeduti nella sua Ambasciata dal giorno dell'insediamento compreso l'omicidio del povero Luca Ventre, il divieto opposto al nostro Forciniti di assistere allo scrutinio delle elezioni del Comites, le cifre inerenti i plichi  spediti e rientrati alle ultime elezioni ..... Cos'altro viene per così dire nascosto? E per quale motivo non sono mai partite ispezioni da Roma ma solo visite diciamo di cortesia? C'è una sorta di protezione ad ogni costo che è stata creata sull'asse Italia-Uruguay? Tutte domande che non hanno fin qui avuto risposte, ma abbiamo fiducia, forse manca ancora poco all'apertura del 'Vaso di Pandora' di Montevideo ed è per questo che sono andato a  Roma a presentare un'altra denuncia alla Procura, la mia, contro Lamorte..