L'OSSERVATORIO ITALIANO

  di Anonimo Napoletano

 

 

  

È partita ad ottobre la nuova edizione del “censimento permanente della popolazione e delle abitazioni”. L'Istat spiega che la rilevazione proseguirà fino al mese di dicembre e coinvolgerà un campione di un milione e 327mila famiglie residenti in 2.531 comuni. La data di riferimento del è il 2 ottobre 2022, ossia le risposte ai quesiti inseriti nel questionario devono essere riferite a questa data. I primi risultati saranno invece diffusi a dicembre 2023. 

Non si tratta più di una rilevazione decennale, come nel passato, ma annuale, ha spiegato il presidente dell'Istat Gian Carlo Blangiardo:  «Si tratta della ventesima “foto” della popolazione italiana dall'Unità nazionale a oggi: ci sono stati 15 censimenti a cadenza periodica, mediamente decennale, e quattro annuali. Questo è il quinto annuale, e la nuova periodicità ci consente di avere una foto più attuale, una immagine più aggiornata del contesto di vita e delle problematiche che incidono sulla vita dei cittadini». 

«La riduzione dell'intervallo tra un censimento e l'altro - ha ricordato Blangiardo - ci mette all'avanguardia in Europa: di fatto gli altri Paesi Ue dovranno fare dal 2026 quello che noi già facciamo dal 2018. Si tratta di uno strumento fondamentale di conoscenza della popolazione, delle famiglie, delle abitazioni, ed avere una foto sempre più accurata favorisce azioni ed interventi che consentano di governare nel modo migliore a livello nazionale e locale».

Intanto, però, alcuni trend della popolazione italiana sono stati sintetizzati nella conferenza stampa di presentazione del nuovo censimento E da questi si evince soprattutto che, anche se la popolazione è leggermente in calo in tutto il Paese, al Sud sono “spariti” oltre un milione di cittadini negli ultimi dieci anni. C'erano 20 milioni e 841mila abitanti nel 2012, nel 2022 invece se ne contano 19 milioni e 751mila. Solo nella città di Napoli la popolazione residente è diminuita di circa il 10% in dieci anni, passando da poco più di un milione di abitanti agli attuali 910mila circa.

Un dato che si spiega solo in parte con una diminuzione della natalità, che pure c'è. Per quanto riguarda il Mezzogiorno, il fenomeno determinato anche da una massiccia migrazione verso il Nord del Paese o verso l'estero che dura ancora oggi. Se infatti vediamo la media nazionale dei residenti, in dieci anni la popolazione italiana si è ridotta di 800mila unità ma si è arricchita di un milione di stranieri. Il calo del Sud, quindi, è molto più alto della media nazionale.

Tornando al nuovo censimento permanente della popolazione, sarà realizzato attraverso due diverse indagini campionarie sul territorio. La prima, chiamata “rilevazione da lista”, coinvolge quest'anno 998.745 famiglie. Queste famiglie riceveranno una lettera a firma del presidente dell'Istat che le invita a compilare il questionario per mezzo della piattaforma online, utilizzando le credenziali di accesso riportate nell'informativa ricevuta, oppure presso uno dei Centri Comunali di Rilevazione attivi per tutta la durata dell'operazione censuaria, dove sono presenti postazioni con accesso a internet ed è possibile ricevere l'aiuto di un operatore comunale. La seconda, “rilevazione areale”, prevede la partecipazione di 328mila famiglie, che vengono informate tramite locandina e lettera non nominativa presso gli indirizzi verificati. In questo caso la compilazione del questionario avviene attraverso un'intervista faccia a faccia nel proprio domicilio con un rilevatore o in uno dei Centri Comunali di Rilevazione, oppure mediante autocompilazione del questionario su un tablet fornito dallo stesso rilevatore.