Busta con Euro (foto Depositphotos)

di Riccardo Galli

Quanto rubiamo? Il quanto è in parte calcolato e per il resto desumibile. Secondo dati della Guardia di Finanza, nei cinque anni che vanno dal 2017 al 2021 allo Stato sono stati rubati 34 miliardi di euro, media furto circa 7 miliardi annui. Allo Stato, perché allo Stato? Perché i soldi sottratti sono soldi pubblici.

Rubiamo chi?
E sia, ma perché mai quel rubiamo? Casomai rubano...saranno i ladri pochi individui o al massimo gruppi isolati, spuma cattiva nel grande oceano dei cittadini normali. Non proprio: i denunciati per varie forme di furto allo Stato sono stati 114.381, di cui 27.296 funzionari pubblici. Siamo numericamente fuori dalla dimensione della spuma cattiva e anche da quella dell'atollo criminale nel gran mare della legalità. Siamo, con 115 mila denunciati e sette miliardi l'anno di bottino già alle dimensioni dell'arcipelago in mare chiuso.

E poi i sette miliardi l'anno rubati allo Stato e i 115 mila cittadini denunciati sono il bilancio ufficiale e per questo molto parziale. Sono il bilancio dei furti allo Stato scoperti, indagati e scoperti. Per ogni furto allo Stato indagato e scoperto quanti restano coperti, non visti, impuniti, neanche col fastidio di una indagine e denuncia? Ognuno faccia la stima che vuole e ritiene opportuna: gli ottimisti potranno agevolmente e senza tema di sbagliare moltiplicare per due i sette miliardi di bottino e i 115 mila svelti di mano, i pessimisti potranno senza esagerare moltiplicare per tre: venti miliardi l'anno di soldi pubblici arraffati con destrezza e una mezza milionata di italiani addetti a questa attività sono entità purtroppo più che plausibili.

Come si ruba allo Stato
Lo si truffa lo Stato, facendogli pagare il costo della circolazione diffusa di mazzette e tangenti. Chi vuole appalto o autorizzazione o altro dalla macchina pubblica paga mazzetta o tangente (di ogni dimensione, anche minima) al referente nella Pubblica Amministrazione. E si rifà, rientra del costo sostenuto accollando la spesa allo Stato che paga o finanzia i lavori, il cantiere o quel che sia. Tangente o mazzetta, il rubare allo Stato classico e in qualche modo "alto".

Ma si può rubare e si ruba anche per così dire dal "basso". Mentire allo Stato per farsi dare bonus e aiuti e sostegni e incentivi a cui non si ha diritto. E' andata alla grande durate la pandemia, va ancora alla grande con i bonus edilizi, mantiene soddisfacenti livelli in tema di Reddito cittadinanza. Ma il Reddito preso a truffa ha tanti fratelli e sorelle: la trentina di bonus circolanti, le innumerevoli spese per sostegni vari in capo a Regioni e Comuni. creatività italiana.

Creatività italiana e cultura di impresa
Poi c'è, anzi ci sono le infinite rotte della creatività: come farsi finanziare in concreti, concretissimi euro astrattissimi, eterei piani industriali, anzi di valorizzazione di...nulla. Finti dipendenti da mettere in cassa integrazione, finti piani di sviluppo, finti corsi di formazione. Moltissime le start-up del furto allo Stato, imprenditoria diffusa. E corrispondente cultura d'impresa: rubare allo Stato è poi davvero rubare? Di chi sono quei soldi? Di tutti? E che vuol dire di tutti? Fatti sveglio: sono quei soldi di chi li prende, stanno lì per essere presi.

Arraffare non è prendere? Proprio sicuro? Infine l'habitat: al tradizionale e consolidato 50 e passa per cento del Pil di spesa pubblica negli ultimi tre anni si sono aggiunti tra 200 e 250 miliardi di soldi pubblici da prendere in forma di aiuti, bonus, sussidi, sostegni, incentivi...Possente incentivo appunto al piatto ricco mi ci ficco. Magari lamentando di essere stato "lasciato solo" e "in ginocchio". Quel caseificio che in tempi di bollette toste ha praticato l'allaccio abusivo alla rete elettrica (500 mila euro) non è poi così solo nel paese. Pese sensibile, disponibile, orientato ad allargare a bollette e allacci la categoria (dello spirito) dell'abusivismo di...necessità.