di Alessandro Camilli

Dati Anpal, cioè della struttura pubblica che di loro si occupa, loro intesi come i percettori, coloro che percepiscono il Reddito di Cittadinanza (i "percettori" divenuta categoria sociale specifica e specificamente orgogliosa della sua identità al punto da recare omonimo striscione ai comizi e meeting elettorali indovina di chi?). I percettori, circa un milione di famiglie, circa 2,3 milioni di persone. Di questi circa 920 mila sono teoricamente in grado di lavorare.

Tutti gli altri o per condizioni anagrafiche o/e per condizioni di salute sono considerati inabili al lavoro, quindi non occupabili (vale la pena di ricordare che il Reddito di Cittadinanza nasce come sostegno in denaro pubblico a chi, in condizione di indigenza e di non lavoro, non può e non deve restare senza alcun reddito mentre i lavoro lo cerca e ancora non ce l'ha). Quindi i molti che lavorare non possono sono già stati esclusi dal calcolo, calcolo deprimente ma non sorprendente, della percentuale di quanti occupabili e percettori, percettori e occupabili, siano stati occupati in un lavoro quale che sia. Quanti? Il 18,8 per cento. Meno di uno su cinque.

Il Patto nel Reddito. Il 57,5 per cento neanche la mossa
All'atto del riconoscimento del diritto al Reddito di Cittadinanza il percettore la cui domanda è stata accolta firma un Patto. Patto che contiene l'impegno a presentarsi. Presentarsi ad aprire la pratica burocratica che lo riconosce come occupabile e quindi disponibile perché a lui/lei siano indirizzate proposte di lavoro. Proposte che, a legislazione vigente, può rifiutare una volta e anche due se non li ritiene congrue. Rifiuto delle prime due proposte di lavoro che non comporta la decadenza dal beneficio. Insomma due no non costano né comportano la fine o sospensione dell'assegno Reddito Cittadinanza.

L'impegno a presentarsi, ad aprire una pratica burocratica, insomma a fare la mossa della disponibilità al lavoro. Neanche la mossa...Il 57,5 per cento dei percettori Reddito Cittadinanza occupabili non si è fatto proprio vivo negli appositi uffici. Tanto andavano sul sicuro: nessuno li avrebbe chiamati e nessuno infatti li ha richiamati. Perché correre dunque il rischio (comunque remoto) di vedersi affibbiato un lavoro?