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ROMA – A trent'anni dall'approvazione della legge numero 5 del 1992, il Senatore Francesco Giacobbe, assieme alla Senatrice Francesca La Marca e al Senatore Andrea Crisanti (eletti all'estero Pd), chiede la riapertura dei termini per consentire di riottenere la cittadinanza italiana agli italiani all'estero che sono stati costretti a rinunciarvi. I Senatori del Partito Democratico hanno presentato un disegno legge nel quale viene fissato in due anni dalla sua approvazione il tempo che consentirà, a chi lo vorrà, di presentare domanda per riottenere la cittadinanza italiana. Per il Senatore Francesco Giacobbe il disegno legge può e deve essere approvato in tempi brevi anche perché la sua entrata in vigore non implica alcun costo aggiuntivo visto che le procedure di riacquisto della cittadinanza sono nelle competenze amministrative dei Comuni e dei Consolati.

"Emigrate all'inizio dello scorso secolo in altri Paesi – ha spiegato il Senatore Giacobbe – le nostre comunità all'estero si sono trovate, spesso, di fronte a una scelta molto difficile: rinunciare alla cittadinanza italiana per motivi di lavoro e per completare il processo di integrazione e partecipazione sociale nel Paese di adozione. Processo che li ha visti, in seguito, assumere posizioni di rilievo a livello politico, economico e professionale, attraverso il quale hanno contributo a diffondere nel mondo la cultura, la lingua e le tradizioni italiane, oltre che il Made in Italy. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a questo. Come non lo possiamo essere davanti ai nostri connazionali che hanno dovuto rinunciare al loro essere italiani solo per vedere rispettati, in altre nazioni, i propri diritti civili, come ottenere un impiego, acquistare una casa o assumere un incarico politico o pubblico".

Per il rappresentante del Pd, i tempi per approvare questa legge sono maturi perché "Molte nazioni hanno, finalmente, introdotto la possibilità di avere una doppia cittadinanza che non lede alcun diritto dei cittadini ma che anzi ne rispetta l'appartenenza a Paesi differenti, in linea con il multiculturalismo sociale della nostra società".

"La tematica dell'emigrazione è complessa – ha concluso il Senatore Giacobbe -, ma l'approvazione di questo disegno legge dovrebbe rappresentare per tutti un obbligo morale per dare risposte concrete soprattutto alle esigenze di una platea di anziani che vorrebbe vedersi riconosciuto, almeno negli ultimi anni di vita, il proprio diritto a essere Italiani".