Olivier Veran (foto dal profilo Facebook)

Adesso è ufficiale: tra la Francia e Italia è crisi vera sul tema dei migranti. Sul destino della nave Ocean Viking si sta consumando in queste ore un duro braccio di ferro tra i due Paesi e anche la Ue. Con Parigi che alla fine ha sì ceduto alle pressioni italiane, rompendo il fronte della fermezza europeo e indicando Marsiglia come approdo per la nave della ong Sos Mediterranée. Ma con il rischio concreto che lo scontro diplomatico di queste ore lasci strascichi importanti, al punto che la destinazione finale della Ocean Viking a tarda sera non era più scontata. E con buona pace dell'incontro di lunedì scorso a Parigi tra il ministro per gli Affari europei e del Pnrr, Raffaele Fitto, e la sua omologa francese Laurence Boone. Un faccia a faccia che si è concluso con un'ottima sintonia, nonostante le iniziali resistenze di Boone (la stessa che qualche settimana fa aveva fatto sapere che la Francia "avrebbe vigilato sul rispetto dei diritti e delle libertà" in Italia dopo la vittoria della Meloni). Eppure, solo tre giorni dopo, la sintonia tra Parigi e Roma sembra quantomeno compressa. Forse addirittura in crisi. Dalla Francia, infatti, arrivano una sequenza di affondi. Di prima mattina è il portavoce del governo francese, Olivier Veran, a polemizzare con il governo italiano. L'Ocean Viking - dice - ha a bordo 234 migranti soccorsi nel Mediterraneo e “dovrebbe essere accolta in Italia” alla luce del diritto marittimo internazionale. L'atteggiamento di Roma, aggiunge, è “inaccettabile”. Non è una voce unica, perché gli ha fatto eco il ministro della Solidarietà e disabilità, Jean-Christophe Combe. Durissimo. “Ci sono delle regole di diritto internazionale e l'Italia le ha firmate”, ha spiegato. Insomma, Roma “è obbligata ad accogliere la nave degli immigrati perché ci sono convenzioni internazionali”. Poi, ha affermato, “meccanismi di solidarietà permetteranno di ripartire gli immigrati in Europa”. Una posizione netta, pienamente concordata con l'Eliseo. Che sul punto non fa passi indietro: la diplomazia d'Oltralpe bolla il comportamento italiano come “inaccettabile e fuorilegge. Ovviamente, nel senso tecnico del termine: non conforme alle norme comunitarie e alle convenzioni. “La reazione della Francia mi è sembrata sproporzionata rispetto alla vicenda perché – il punto di vista del ministro degli Esteri Tajani - noi abbiamo 90mila arrivi e avevamo un accordo per la redistribuzione per 8mila e a ora sono state redistribuite solo 117 persone. Ora si tratta di 234 persone che stanno arrivando in Francia: bisogna affrontare il tema con maggiore serenità e si possono e si devono trovare soluzioni a livello europeo, perché se non si interviene a quel livello non si può risolvere una questione che riguarda anche rotta balcanica”. Sul tema è intervenuto anche il ministro Piantedosi: “La reazione che la Francia sta avendo di fronte alla richiesta di dare accoglienza a 234 migranti - quando l'Italia ne ha accolti 90mila solo quest'anno - è totalmente incomprensibile di fronte ai continui richiami alla solidarietà dovuta a queste persone. Ma dimostra anche quanto la postura delle altre nazioni di fronte all'immigrazione illegale sia ferma e determinata. Quello che non capiamo è in ragione di cosa l'Italia dovrebbe accettare di buon grado qualcosa che gli altri non sono disposti ad accettare", ha affermato il ministro dell'Interno. Comunque, la Francia ha deciso di accogliere la Ocean Viking “in via del tutto eccezionale” nel porto di Tolone, ma nel contempo ha annunciato di non essere più disposta a prendere dall'Italia i circa 3.500 migranti che avrebbero dovuto essere ridistribuiti secondo il piano di ricollocamenti attualmente in vigore in Europa.