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Franco Esposito

Viaggi gratis e mazzette, pare che Msc usasse questo sistema. Indagato per corruzione, falso e traffico d'influenze, il più importante armatore del mondo, Gianluigi Aponte, patron di Msc Crociere, origini sorrentine, residente in Svizzera, a Ginevra. E indagato pure Salvatore De Leva. Intanto il soprannome, "Palli Palli", perché pare le sparasse grosse, amministratore delegato della compagnia di navigazione Alilauro, operativa nel Golfo di Napoli. 

De Leva è agli arresti domiciliari. Dove l'ha veicolato il provvedimento della Procura di Napoli. Pare sia finito nei guai per una intecettazione. Il 31 marzo 2919, lui e Aponte discutono di un progetto all'apparenza minimale per un colosso come Msc. Entrare insieme nel mercato delle linee marittime da e per Massalubrense. Con quella che Aponte definisce una "barchetta topo l'Apollo", in realtà è una motonave di diciannove metri. 

No, con una misura così, non si può, non è possibile. Il porticciolo di Massalubrense può accogliere solo imbarcazioni inferiori ai quindici metri. Ma l'escomotage c'è ed è possibile sfruttarlo. La moglie del comandante della Capitaneria lavora in Alilauro, quindi la deroga "non sarebbe un problema". I pm della Dda di Napoli, Giuseppe Cimarruta e Henry John Woodcock, hanno tolto i veli a un'ampia rete di corruttele di un cartello di armatori campani intorno alle concessioni. Individuato inoltre un aggaccio con una persona vicina al clan camorristico D'Alessandro di Castellamare di Stabia. 

Dalle indagini emerge questo scenario. Le concessioni demaniali venivano concesse illecitamente in cambio di "abbonamenti e biglietti per viaggiare gratis fra le due costiere e le isole del Golfo di Napoli a bordo di traghetti e aliscafo". E anche in cambio di denaro che veniva consegnato all'interno di buste nascoste tra le cassette di limoni. L'inchiesta della Procura di Napoli ha prodotto quarantaquattro indagati. 

Le vie del mare non sono infinite come quelle del Signore. Nel Golfo di Napoli il traffico è senza regole. I charter di turisti anche sulle spiagge. Nel mirino della Guardia Costiera ora sono finite anche le rotte considerate "minime", che d'estate in  particolare scatenano gli appetiti della compagnie di navigazione.  

"Le concessioni – si legge negli atti a corredo di diciotto misure cautelari, tra cui l'armatore ed ex senatore Salvatore Lauro – sarebbero state ottenute attraverso regalie varie a pubblici ufficiali della Regione Campania. La conversazione tra Aponte e De Luca ha come oggetto l'azione da porre in essere per ostacolare un terzo armatore sulle tratte da Sorrento a Capri. 

(...Noi) a Massa non ti disturbiamo – dice Aponte – però noi qua abbiamo una flotta che non finisce mai, insomma, che possiamo farla passare per Massa, allora se dobbiamo passare pure per Massa...veniamo domani mattina". De Leva giura addirittura: "Lo faccio già", L'armatore patron della Msc va oltre: "Mettiamo prezzi a due euro a persona e abbiamo fatto (...) non voglio sembare mafioso, però la verità (...) io già ho avuto ordini dai miei soci (...) che dobbiamo venire a Massa". 

Gli inquirenti sono andati nel profondo, lo hanno penetrato. Chiedono a De Leva come mai, lui un concorrente di Msc, ne ha attuato la decisione di andare a Massalubrense? L'ad di Alilauro, il popolare "Palli Palli", fornisce questa spiegazione. "Un socio di Alilauro Gruson ha acquistato l'hotel Due Golfi di Sant'Agata, è stato lui a chiedermi di mettere una linea Massalubrense-Capri". 

Gli inquirenti fingono probabilmente di prenderla per buona, in virutà del fatto che a questo punto sarebbe entrato in gioco Gianluigi Aponte. Che è per il gip infatti "armatore di spessore internazionale, ma con interessi anche nel trasporto locale". 

Il successivo passaggio si rivela di un'importanza fondamentale. "Abbiamo forti perplessità circa un effettivo e consapevole contributo di Aponte" alla rete corruttiva messa in piedi da Di Leva, sospettato addirittura come organizzatore di "un cartello di società che corrompeva Guardia Costiera e funzionari regionali".  

L'intuizione porta infatti in un'unica direzione: per l'armatore Aponte non sono state chieste misure cautelari. Resta perà indagato.