di Riccardo Galli

Claudio Campiti, quanti ce ne sono tra noi? Che non sparano, quasi tutti. Che si sentono vittime, perseguitati e quindi autorizzati a coltivare odio e rancore...un popolo intero. E non è follia, rarità quella di chi disconosce, maledice, disprezza e vuole sia estirpata e distrutta ogni regola imposta dagli altri perché...ogni regola è contro di me. Non è follia né rarità, al contrario è postura e quotidiana predicazione, da ogni pulpito quella per cui lo Stato, la legge, la società, le tasse sono di fatto un complotto ai danni dell'individuo.

Quella per cui ogni limite o misura ai propri "sogni" è angheria, tortura, ingiustizia. È postura sociale, sociale pedagogia, retorica di massa, refrain di ogni canzone che doveri, responsabilità, compatibilità sono nel migliore dei casi fastidi da eludere e nel peggiore ma frequente dei casi espedienti e trucchi maligni del prossimo contro di te.

Nel grande Condominio Italia di Claudio Campiti, dormienti e incompiuti e inconsapevoli di sé ce n'è purtroppo lo stampo. Poi quasi nessuno spara e uccide, il comune cittadino che si fa killer è sì rarità e deve perché accada intercorrere qualcosa che genericamente chiamiamo follia, ma lo stampo è lì, a forgiare individui, mare e marea di comuni cittadini stampati in serie sul modello tutto, proprio tutto, per i miei diritti (e voglie), nulla, perché nulli sono per i miei doveri.