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A ottobre, la flessione su base mensile dell’export è dovuta al calo delle vendite verso i paesi extra Ue, in particolare di beni strumentali; quella più marcata dell’import è quasi totalmente spiegata dal calo degli acquisti di energia, che riflette sia una riduzione dei volumi importati – in particolare per il gas naturale allo stato gassoso – sia una diminuzione dei prezzi.

Su base annua, la crescita in valore sia dell’export sia dell’import rallenta. Il deficit energetico resta ampio (-8,8 miliardi) ma si riduce nel confronto con settembre (quando era -12 miliardi), con un conseguente ridimensionamento del deficit commerciale (-2 miliardi; era -6,5 miliardi a settembre). Per i prezzi all’import, si interrompe la fase di crescita congiunturale in corso da oltre due anni.