Victor Osimhen (foto: Depositphotos)
di Mimmo Carratelli

Napoli-Juventus non è più un'ossessione. È stata ossessione negli anni in cui il Napoli era inferiore e c'erano un'attesa e un'eccitazione altissime per battere lo squadrone torinese. 
C'era anche una rivalità acre da eterni sconfitti, gli scudetti perduti proprio contro la Juve dal Napoli di Vinicio e dal Napoli di Sarri. Reggevano l'orgoglio azzurro le due leggendarie vittorie al Vomero e i pochi, indimenticabili successi a Torino. 
Il Napoli non è più inferiore alla Juventus e proprio il Napoli della gestione De Laurentiis ha ribaltato il conto delle sfide casalinghe: con 9 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte negli ultimi quindici anni, gli azzurri sono passati in vantaggio sui bianconeri, in totale sono ora 26 le vittorie del Napoli sul suo campo, 23 quelle della Juventus a Napoli. 
Stavolta il "peso" del confronto è sulle spalle della squadra torinese non più protagonista, ma sfidante. La partita di stasera al "Maradona" decide più i destini bianconeri che quelli azzurri nella rara occasione in cui il Napoli è avanti e la Juve è dietro. 
I sette punti di ritardo dei bianconeri diverrebbero una sentenza in caso di sconfitta. Andando a 10 punti, la Juve manderebbe a monte il filotto delle otto vittorie consecutive senza prendere gol che ha rappresentato la rincorsa di Allegri per puntare allo scudetto con una difesa-regina (12 volte imbattuta su 17 gare). 
Molti prevedono che la Juve farà le barricate cercando il successo in contropiede. È un po' nel suo stile, soprattutto in questi suoi tempi magri, un po' emulando l'Inter a Milano contro gli azzurri. 
Ma è verosimile che Allegri, almeno all'inizio, cercherà di prendere campo e mettere pressione al Napoli per tenerlo in allarme. La Juve partirà forte per non lasciare l'iniziativa agli azzurri. Ha giocatori di corsa e di prestanza fisica per farlo. Poi sarà il tipo di partita che ne verrà fuori a dettarne la disposizione in campo, più raccolta giocando di rimessa. 
Il Napoli non ha di questi problemi, non è squadra che si fa condizionare dal risultato da conquistare, ha un solo modo di giocare per avere in pugno la gara. Se gli andasse bene non perdere, mantenendo il vantaggio sulla Juve, il Napoli non è squadra che sappia giocare in difesa preoccupandosi solo di reggere l'urto bianconero. Il Napoli non snaturerà il suo gioco che è fatto soprattutto di possesso e attacco. 
Solo se la Juve dovesse sfoderare una prestazione super, il Napoli si vedrebbe costretto a difendere. Ma finora nessun avversario, neanche l'Inter che l'ha battuto, ha prevalso sugli azzurri, capaci di tenere bene il campo anche non riuscendo ad esprimere totalmente il proprio gioco. 
Napoli-Juventus, il migliore attacco (39 gol) contro la migliore difesa (7 gol), è una partita che si annuncia in equilibrio. Quale delle due squadre saprà romperlo? Il Napoli col suo gioco corale o la Juve con i suoi strappi? 
Il Napoli terrà a mente la lezione di Milano e non concederà campo ai bianconeri, accorgimento essenziale per non farsi sfilare il match. Poi saranno le condizioni di forma di alcuni azzurri (Kvaratskhelia, ma anche i difensori) a incidere sulla partita. 
Il Napoli giocherà al completo. Alla Juve mancherà qualcuno dei "malati cronici", ma il recupero di Chiesa (in campo dal primo minuto?), il rilancio di Rabiot e le giocate di Di Maria ne sostengono le chance migliori. 
Alcuni duelli, con la Juve che giocherà "a uomo", condizioneranno la partita. A centrocampo, la qualità del Napoli sembra superiore. Lobotka sa ispirare la squadra più di Locatelli. Toccherà vedere chi prenderà il sopravvento fra Anguissa e Rabiot e quanta "luce" irradierà Zielinski, sulla carta superiore a Paredes. 
Sarà Lobotka a ridurre l'apporto di Di Maria a sostegno di Milik senza rinunciare al suo ruolo essenziale di play? 
Allegri è un maestro nell'assegnare i compiti tattici ai suoi giocatori. Sulle fasce, Di Lorenzo/Politano a destra contro Kostic/Alex Sandro e, a sinistra, Mario Rui/Kvaratskhelia contro Chiesa/Danilo saranno determinanti per le sorti del match. È sugli esterni che le due squadre cercheranno di sfondare. In mezzo, Milik sembra chiuso da Kim, duello epico fra Osimhen e Bremer. 
La velocità è l'arma vincente del Napoli, la fisicità è l'arma della Juve. La condizione di Kvaratskhelia sarà determinante per far saltare il castello difensivo di Allegri avvantaggiando la prestazione di Osimhen. I cambi avranno una incidenza importante, quelli del Napoli sono di qualità superiore.
Sarà una battaglia perché la Juventus si gioca la sua stagione. Il Napoli sta meglio, al riparo di un incoraggiante vantaggio sui bianconeri e sugli altri inseguitori. Ma il campionato è ancora lungo. Non sarà il risultato di stasera al "Maradona" a emettere sentenze definitive. 
Ma se il Napoli dovesse vincere...