Franco Esposito

La mattanza dei giovani. Le vittime del week end. La strage dei ragazzini in auto che la macchina la mandano troppo veloci. Guidatori improvvidi sempre più spesso alterati da alcol e altro. In Italia si contano venti vittime ogni week end. Un record. Il record nero sulle strade italiane. 

Nel nostro Paese si registrano più incidenti mortali che in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna. La causa principale è identificabile nei guidatori al volante sotto effetto appunto di alcol e droghe. Gli eccessi di velocità come seconda causa. 

L'ultima mattanza l'altra notte. In sei in piccola 500, cinque sono rimasti uccisi, il sesto è in ospedale. Fortunatamente è fuori pericolo. É accaduto a Roma, alla curva cosiddetta della fontanella, all'angolo di via IV Novembre, alla Nomentana, tra le case di Tor Lupara, frazione Fonte Nuova, periferia Est di Roma. Il marciapiede sbeccato, il palo della lice, un albero: la macchina li ha abbattuti tutti. Dossi nessuno, laddove andrebbero messi e in quantità industriale a limitare o comunque consigliare di non allargarsi troppo con la velocità. 

In cinquanta metri, l'altra notte, è successo di tutto. Lanciata ad alta velocità, la 500 a carico ultra pieno ha urtato il marciapiede in curva. Persa l'aderenza con l'asfalto, si è ribaltata salendo sulla pedana dell'attraversamento pedonale. Travolti il palo e l'albero, è andata a schiantarsi dall'altro lato della strada, davanti all'ufficio postale. 

Valerio Di Paolo, 21 anni, il probabile guidatore, è morto sul colpo. L'auto è intestata alla madre. I cugini ventenni e Flavia Troisi, diciassette anni, che festeggiava quella sera il compleanno, morta anche loro. Era ancora viva l'amica Giulia Sclavo, diciotto anni, quando l'hanno estratta dalle lamiere. Ha smesso di vivere poco dopo al Policlinico Umberto I. Leonardo Chiarelli, ventidue anni, è l'unico sopravvissuto. Forse protetto dai corpi degli amici nella folle carambola fatale. 

I sei erano appena usciti dal Dk33, un locale a poca distanza. Esauriti i brindisi, si erano accomodati in sei sull'auto omologata per quattro persone. Il guidatore e gli amici forse ignari che quella è "una strada maledetta". Quindici anni fa erano morti in cinque, a un chilometro di distanza. "Le stragi sulle nostre strade sono la prima causa di morte dei giovani sotto i trent'anni", ribadisce Luca Valdiserri, giornalista del Corriere della Sera, e padre di Francesco. Il diciottenne ucciso a Roma, investito di notte da una ventitreenne positiva all' alcoltest. 

In Italia abbiamo il doppio dei morti dell'Inghilterra., "Serve un vero e proprio piano Marshall per la sicurezza stradale. Non è possibile proseguire così, senza controlli sulla velocità e con quelli sul tasso alcolico pari a un decimo di quanto fatto negli altri Paesi avanzati". Quarantotto vittime ogni milione di abitanti dell'Italia, contro i quarantacinque della Francia, i 31,8 della Spagna, i 30,9 della Germania, i 23,9 del Regno Unito. Dopo il blocco provocato dalla pandemia, sulle strade d'Italia si è tornati a morire più di prima. Dai dati della Polizia Stradale: gli incidenti stradali sono aumentati nel 2022 del 7,4% rispetto all'anno precedente: 70.554 contro 68.552, Parimenti sono cresciuti gli incidenti mortali: 1.489, con un +11,9%. 

Il nuovo anno è cominciato peggio, già ottantacinque le vittime nel weekend. Sei morti avevano meno di trentacinque anni. La maggior parte degli incidenti letali si verifica proprio nei fine settimana. Secondo il rapporto Aci-Censis, per il 61,6% dei giovani compresi tra i diciotto e i ventinove anni, il problema maggiore è rappresentato dai  giovani alla guida di un'auto che hanno scarsa consapevolezza del rischio. La maggior parte pensa che sia sufficiente non essere un "bevitore abituale per mettersi alla guida dopo aver consumato alcol e droghe, 

Sotto i trent'anni, il 47,1% pensa sia sufficiente non essere un bevitore abituale per  mettersi alla guida dopo aver consumato alcol. Se ne sbattono di darsi una regolata anche per vino, cocktail, birra. "Il problema è sempre il guidatore, non esistono strade killer e auto impazzite". I mezzi andrebbero comunque resi più sicuri attraverso "il potenziamento degli autovelox e l'obbligatorietà dell'alcol look". Un sistema che percepisce se il guidatore è in preda all'alcol". 

Attraverso il recupero del piano messo a punto dal ministero della Infrastrutture, il Governo punta a dimezzare il numero di vittime e feriti gravi da qui al 2030. Come e quando? Maggiori controlli, campagne pubblicitarie, restyling delle strada tuttora malandate. Misure cone quelle adottate da Milano che Roma annuncia di voler imitare. Ma la condizione essenziale da rispettare è sempre la stessa: le strade italiane non devono diventare piste da corsa.