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Nel 2024 il Tour de France partirà per la prima volta dall'Italia, e oggi sono state poste le firme sul protocollo d'accordo per l'organizzazione della Grand Départ, l'attesissimo via del più importante evento a due ruote: la prima delle tre tappe nel Bel Paese (in programma tra Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte) partirà da Firenze.

A Roma, nella sede dell'ambasciata di Francia, il padrone di casa, l'ambasciatore Christian Masset, ha definito la Grand Depart in Italia "un evento di portata storica". "Il Tour de France è l'appuntamento sportivo più guardato al mondo dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio". Il ciclismo è "una passione comune per Italia e Francia", e le tappe nel Bel Paese "permetteranno al pubblico mondiale di conoscere le eccellenze italiane", continua Masset.

Il direttore generale del Tour, Christian Prudhomme, ritiene "quasi un'anomalia" aver aspettato così tanto tempo per avere una Grand Depart in Italia. "Ringrazio le tre Regioni, il Coni e la Federciclismo per l'aiuto che ci hanno dato. Il Tour de France è sport, ma è anche cultura, storia, geografia, è soprattutto qualcosa che unisce. Tutti possono andare in bici, il Tour va visto come la 'locomotiva' di uno stile di vita più sostenibile". La tappa iniziale sarà molto più lunga rispetto al solito, "per mostrare tutte le bellezze e i luoghi eccezionali d'Italia", aggiunge il direttore generale.

"Vogliamo fare di questa Grand Depart una grande chance per accendere tutti i riflettori del mondo sul ciclismo italiano" ha sottolineato il sindaco di Firenze, Dario Nardella. Per costruire col direttore Prudhomme "un progetto che guardi alla bicicletta a 360 gradi. Abbiamo calcolato che il ritorno economico per Firenze sarà di dieci volte superiore alla quota di due milioni di euro investiti, e porterà alla creazione di 400 posti di lavoro".

"La mia terra, l'Emilia-Romagna, è abituata agli arrivi, alle partenze, all'ospitalità. Nella tappa che partirà da Cesenatico potremo ricordare un grande campione come Marco Pantani - ha affermato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini - Il Tour de France è una grande festa popolare".

Per il vice presidente vicario del Coni, Silvia Salis, "è un giorno importante di cooperazione, perché i grandi eventi sportivi sono fondamentali per il nostro Paese: generano un indotto quantificabile e promuovono all'estero l'Italia, una Nazione straordinaria che per geografia e clima può ospitare qualunque evento sportivo. E questo si può fare grazie all'aiuto delle federazioni". La partenza del Tour in Italia "è un bel segnale, che lascerà una grande eredità nella storia - ha evidenziato il numero uno della Federciclismo italiana, Cordiano Dagnoni - una traccia indelebile per il cicloturismo nel nostro Paese, mentre secondo l'assessore allo sport del Piemonte, Fabrizio Ricca, "piemontesi e francesi sono quasi cugini".