Fabio Porta

Caro Direttore,

Errare é umano, perseverare é diabolico: si potrebbe riassumere cosi la decisione del Comites di Montevideo che, contrastando l'evidenza e contravvenendo a quanto richiesto dalla legge, nega di fatto l'esistenza dell'unico quotidiano italiano edito in America Latina, confermando spudoratamente la censura che oltraggiando l'articolo 21 della nostra Costituzione viene operata ancora una volta contro un libero organo di informazione.  Del resto, da una maggioranza del Comites che vota contro l'uso della lingua italiana nelle proprie riunioni non ci si puó certo aspettare che conosca la "piú bella Costituzione del mondo!".  

Non ci resta che aspettare anche questa volta la decisione dell'ambasciata: confermeranno il parere 'illegale' del Comites, senza ripristinare verità e legalità o avranno il coraggio di dare a Cesare quel che é di Cesare riconoscendo che GENTE D'ITALIA risponde aí requisiti previsti dalla legge? Ma, scriveva il Manzoni, il coraggio se uno non ce l'ha non puó certo darselo... Dal Signor ambasciatore,  insomma,  non ci aspettiamo quindi coraggio ma almeno il rispetto istituzionale dovuto al Presidente della Repubblica Mattarella che pochi giorni fa ci ha ricordato che "la stampa non puó essere soggetta a censura!". E forse pensava anche a GENTE D'ITALIA e al suo Direttore, oggetto da ormai troppo tempo da un attacco scomposto e triviale all'insegna della piú becera censura".

FABIO PORTA

(Senatore della Repubblica Italiana)