di James Hansen

Perfino nell'Italia conservatrice avere un 'grande capo' donna comincia a non essere poi così raro. Però, il raggiungimento della 'poltrona apicale' pone dei rischi, specialmente perché il successo aziendale è spesso difficilmente compatibile con il successo matrimoniale.

Secondo la Gender Equality Index dell'Ue, la Svezia è di gran lunga il paese dell'Unione dove si riscontra la maggiore parità tra i sessi, ma perfino lì la donna che raggiunge la cima della piramide aziendale ha una probabilità di veder fallire il proprio matrimonio molto maggiore rispetto al maschio che arriva allo stesso livello di carriera.

Uno studio - "All the Single Ladies: Job Promotions and the Durability of Marriage", di Olle Folke e Johanna Rickne, rispettivamente dell'Università di Uppsala e dell'Università di Stoccolma - analizza i contorni del fenomeno nel contesto del paese scandinavo. Partendo da un campione di uomini e donne impiegati da aziende private con almeno 100 dipendenti, è emerso che, a tre anni dalla promozione a CEO, le donne hanno una probabilità doppia di aver divorziato  rispetto ai colleghi maschi 'elevati' allo stesso ruolo.

I ricercatori hanno trovato un riscontro anche nel settore pubblico, esaminando gli esiti matrimoniali di candidati sindaci e parlamentari 'promossi' dal successo elettorale.  Seppure con tempistiche diverse, è risultato che, dopo otto anni, il 75% delle candidate 'di successo' stavano ancora con il partner originale rispetto all'85% delle colleghe 'perdenti'. Non c'era invece indicazione di un effetto simile tra i politici maschi.

Gli autori dello studio si sono limitati a misurare l'incidenza del problema, senza scendere nelle possibili cause. In un'intervista alla BBC, Rickne però ha ipotizzato che possa discendere dallo scarso allineamento tra l'evoluzione del mercato del lavoro e quella del 'mercato matrimoniale'. Come ipotesi, dà infatti la colpa al 'Principe Azzurro'...

La ricercatrice fa notare come, perfino in paesi marcatamente egualitari come la Svezia, la narrativa tradizionale del Principe delle favole "tende a insegnare che le donne dovrebbero cercare un marito dal maggiore successo possibile".

"Le donne con un reddito e uno status sociale alto non sposano un uomo dal reddito basso che vuole badare alla casa. Tendenzialmente, vogliono invece un marito dal reddito ancora maggiore al proprio. Ma, alla luce dell'evoluzione del mercato del lavoro, questo potrebbe non essere ottimale. Forse faremmo meglio a cercare fin dal principio rapporti più paritari..."