Francis M. Donnarumma (sinistra) presidente del NIABA con l'avvocato Romolo Reboa

di ROMOLO REBOA*

Quest’anno la National Italian American Bar Association (NIABA) celebra il quarantesimo anniversario dalla sua fondazione.

Iniziò tutto nel 1983, presso il Tiro a Segno, un club privato situato nel Greenwich Village, New York City, quando sette avvocati di origine italiana, provenienti da tutti gli Stati Uniti si incontrarono. Oggi l'associazione rappresenta attivamenti gli avvocati di origine italiana provenienti da tutti i cinquanta stati.

Francis M. Donnarumma, dello Stato del Connecticut, è stato eletto Presidente nel 2019, e attualmente è al suo secondo mandato, come 18° Presidente.

I lettori di Gente d'Italia vorrebbero conoscere gli obiettivi del NIABA.

“Gli obiettivi di NIABA sono rimasti invariati e sono diretti allo sviluppo e alla crescita di avvocati di origine italiana in tutti gli Stati Uniti. L'associazione sostiene le numerose associazioni nazionali degli avvocati di discendenza italiana in tutti gli Stati Uniti. Si va dalla Justinian Society di Chicago, che ha appena celebrato il suo centesimo anniversario, alle nuove società emergenti a St. Louis, Phoenix e in Florida.

Agli albori di tali società, la discriminazione nei confronti degli avvocati di origine italiana richiedeva di unire le forze per ottenere un equo trattamento e pari opportunità. Andando avanti fino ai giorni nostri, il membro del consiglio Maria Chiara Parisi sta lavorando a un imponente progetto per determinare se tale discriminazione esista ancora nei grandi studi legali americani e nel contesto aziendale. Siamo pronti a difendere e ad assistere i nostri colleghi se i dati, in definitiva, supportano le affermazioni aneddotiche che tuttora persistono.

Promuoviamo lo sviluppo professionale dei nostri membri attraverso seminari, eventi di networking e nuove opportunità di crescita. L'obiettivo sempre presente è quello di fornire un ambiente accogliente agli avvocati ricchi delle tradizioni e dell'esperienza italiana, attraverso la condivisione della crescita in famiglie di eredità italiana, partecipando anche ad altre associazioni di eredità italiana e godendo  avidamente della cultura italiana in tutti i suoi aspetti. L’unione culturale tra i nostri avvocati permette di far progredire le nostre relazioni più rapidamente di qualsiasi altro legame.

NIABA promuove tutte le attività degli avvocati che vanno dal lavoro, agli incarichi giudiziari e alle attività non tradizionali. Ad esempio, il presidente del consiglio di amministrazione di NIABA, Cristina Carabetta, progetta e gestisce le Betta Bags. Avvocato di successo e imprenditrice della moda, simboleggia la verve e la passione dei nostri avvocati”.

Molti avvocati NIABA hanno radici italiane, ma non hanno il passaporto italiano: perché – nonostante un legame così profondo con l'Italia – non cercano di far riconoscere la loro cittadinanza italiana?

“È interessante notare che, nonostante l'evidente e appassionata ricerca di tutto ciò che è italiano, molti degli avvocati della nostra associazione, me compreso, non hanno ancora richiesto la cittadinanza italiana.

Un chiaro impedimento è dato dalla sensazione, forse infondata, che la raccolta dei documenti storici dei nostri antenati e la traduzione della documentazione richiesta siano adempimenti particolarmente gravosi. Apprezzo il fatto che i recenti cambiamenti abbiano semplificato l’iter previsto per ottenere il passaporto italiano e la doppia cittadinanza. La nostra associazione ha promosso eventi e seminari sull' argomento. Molti nostri colleghi assistono i clienti nella richiesta del passaporto italiano.

Alcuni dei nostri avvocati di diritto internazionale godono di evidenti vantaggi professionali derivanti dal loro status di cittadini italiani, e, conseguentemente, di cittadini europei. Il lavoro professionale di altri, invece, è geograficamente incentrato all'interno del proprio stato e persino, più limitatamente, nell’ambito di una regione del loro stato.

La questione qui sollevata mi coinvolge personalmente. Dopo una attenta valutazione sono spinto, ora che parlo, ad agire e a diventare, mi auguro presto, cittadino della Repubblica Italiana, in quanto mio paese di origine. I miei nonni, Francesco Donnarumma e Michele Giordano, sono entrambi cresciuti in una piccola montagna in provincia di Avellino.

Quando si sono trasferiti negli Stati Uniti non si conoscevano, anche se da ragazzini vivevano all'interno di una comunità molto piccola. Sono consapevole del fatto che onorerò tutti i miei nonni, tra cui Maria Abriola Donnarumma e Edith Basile Giordano, unendomi a loro da autentico italiano per discendenza e per riconoscimento legale”.

Quali sono le ultime iniziative che NIABA ha promosso in Italia?

“NIABA ha stipulato un accordo formale con l'Unione CRINT Italiane, una rete di comitati internazionali di molti ordini forensi italiani. La nostra collega Francesca Zanasi, iscritta all'Ordine degli Avvocati di Milano, ha creato la rete e ha portato avanti con tenacia quella che oggi è una splendida organizzazione.

Nel settembre 2022, il direttivo di NIABA ha incontrato a Milano molti avvocati italiani rappresentanti di diversi ordini tra cui quello di Milano, Bologna, Verona e altri.

La settimana successiva ci siamo recati a Napoli per un seminario congiunto con l'Ordine degli Avvocati di Napoli, guidati dal Presidente Antonio Tafuri e dal Vice Presidente Gabriele Esposito.

Attraverso CRINT stiamo conducendo seminari virtuali, organizzando seminari dal vivo, promuovendo lo scambio di studenti di giurisprudenza, creando collegamenti tra studi legali e notevoli segnalazioni di affari. Attraverso le nostre iniziative in Italia sono fiorite numerose relazioni personali tra avvocati”.

Quali sono le prossime iniziative del NIABA?

“Il nostro recente successo nella formalizzazione di un rapporto con l'Australian Italian Bar Association ha reso evidenti le opportunità di aggregare avvocati con patrimonio italiano in molte parti del mondo. Abbiamo una relazione continua con i nostri colleghi australiani.

Attualmente sto lavorando con Mariana Noli, originaria dell'Argentina, avvocatessa specializzata nella normativa sulla proprietà intellettuale a Los Angeles, al fine di coinvolgere i colleghi del Sud America.

Avvalendoci delle numerose relazioni professionali create da Mariana in Argentina, stiamo raggiungendo avvocati di tradizione italiana e svilupperemo presto significative opportunità di scambio.

L’impegno in Argentina permetterà di ampliare la comunità degli avvocati di cultura italiana ivi residenti. In conclusione, con la partecipazione di Australia, Stati Uniti d'America e Argentina, il riconoscimento e lo scambio con gli avvocati italiani residenti in tutto il territorio italiano sarà davvero significativo.

Ritiene che NIABA possa promuovere la creazione di una scuola di diritto per formare le prossime generazioni a esercitare la professione forense negli Stati Uniti e in Italia?

Ci sono alcuni programmi interessanti all'interno delle scuole di diritto negli Stati Uniti che promuovono e facilitano il riconoscimento formale e l'ammissione degli avvocati dall'Italia in un certo numero di stati americani.

Come sapete, il nostro sistema federale che regola i cinquanta stati si estende anche alla iscrizione all’albo degli avvocati.

Più precisamente, ogni avvocato deve essere ammesso nel proprio stato per poter esercitare la professione. Si può ottenere l'abilitazione all’esercizio della professione legale in altri stati; tuttavia l’iscrizione al BAR non è tanto fluida quanti si potrebbe immaginare.

Conoscendo bene i colleghi che fanno parte del consiglio di amministrazione della nostra associazione, non c'è dubbio che l'istituzione di una scuola unica di diritto progettata per favorire la pratica sia negli Stati Uniti d'America che nella Repubblica Italiana sarebbe una eccezionale progetto da perseguire”.

Le domande sarebbero finite, ma Francis M. Donnarumma vuole aggiungere delle parole che sono un atto d’amore per l’Italia.

“Concludo affermando che gli avvocati di origine italiana in tutte le nostre associazioni nazionali e la National Italian American Bar Association hanno un amore, una stima e un profondo legame con tutto ciò che è l'Italia.  Amiamo l'opportunità di scambio.  Come consumatori, grossolani o sopraffini, apprezziamo tutti i prodotti italiani, dalla moda all'industria automobilistica, dalla cucina allo stile italiano, per non parlare della meravigliosa letteratura, della lingua, dell’arte e della storia.

La cosa più importante, però, è che desideriamo conoscere personalmente e professionalmente gli avvocati italiani, e conoscere anche gli italiani.

Sia che derivi dalla genetica, dalla parentela o dall'esperienza condivisa, gli avvocati della nostra associazione sono spinti a realizzare la rara e impareggiabile opportunità di vivere, sperimentare ed "essere" italiani in modo profondo attraverso la costante interazione con i nostri colleghi d'Italia”.

La nostra conclusione è che l’Italia ha conquistato il mondo perché, come scritto sul Colosseo quadrato, il palazzo della civiltà italica dell’EUR, non a caso diventato la sede di una grande griffe, perché siamo <<Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori>>.

*Avvocato e giornalista