Foto di repertorio (@fouroaks - Depositphotos)

Almeno 39 persone sono morte ieri sera nell'incendio di un centro dell'Istituto nazionale per la migrazione (Inm) a Ciudad Juárez, nello Stato settentrionale messicano di Chihuahua.

L'incidente, di cui non sono ancora stabilite le cause,  è avvenuto dopo le 22 locali presso le strutture federali situate accanto al ponte internazionale di Laredo, sul confine con gli Stati Uniti.

Secondo autorità locali, citate dai media, l'incendio si è sviluppato dopo che un gruppo di circa 71 migranti che erano stati fermati nella strade della città sono stati portati nel centro. Non è stata resa nota la nazionalità delle vittime.

Il presidente del Messico, Andres Manuel Lopez Obrador, ha detto da parte sua che l'incendio è stato appiccato dai migranti che protestavano contro la loro imminente deportazione.

"Presumiamo che abbiano saputo che sarebbero stati espulsi e che, per protesta, hanno messo dei materassi alla porta del centro di accoglienza e gli hanno dato fuoco, senza immaginare che questo avrebbe causato questa terribile disgrazia", ha indicato il presidente durante la sua quotidiana conferenza stampa.