Alexander Lukashenko (foto Depositphotos)

La guerra in Ucraina prosegue senza sosta, dopo aver superato i 400 giorni di conflitto dallo scoppio risalente al febbraio scorso. Nella giornata di oggi spicca l'allarme lanciato dal presidente bielorusso Lukashenko, che ha chiesto "una tregua immediata".

"Con queste premesse, la terza guerra mondiale con incendi nucleari si profila all'orizzonte - le sue parole -. Bisogna avviare colloqui senza precondizioni, subito".

Immediata la replica del Cremlino, che tira dritto: "I dialoghi tra Putin e Lukashenko potrebbero tenersi, ma la nostra operazione continua senza sosta. Per la Russia non cambia nulla".

Una tregua che invece Kiev ha definito "inammissibile". "Darebbe a Mosca il diritto e la possibilità di rimanere nei territori occupati", scrivono dall'Ucraina.