di Lucio Fero

Non sono vergognose parole e pensieri di Francesco Lollobrigida ministro dell’Agricoltura quando proclama “Non ci arrenderemo alla sostituzione etnica”. Elly Schlein segretaria Pd crede di bollarle così, come “vergognose” e atte a suscitare una indignazione e uno sdegno popolare e di massa che non ci sono. Ma quelle parole e quel pensiero candidamente e espressi e profondamenti radicati nel cuore e nella testa di uno degli esponenti di vertice di Fratelli d’Italia vergognosi non sono. Sono falsi. E feroci. E settari. E catalizzatori di violenza. Pensieri profondi nella pubblica opinione e condivisi da non poca gente. Ma non per questo meno falsi e feroci e settari e catalizzatori di violenza. Sono parole e pensieri di un No Story che applica la teoria del complotto planetario alla Storia con il modus operandi del No Vax rispetto alla pandemia.

Sostituzione etnica vuol dire…- Sostituzione etnica non è un dire a caso così, non sono due parole che casualmente si legano. Sostituzione etnica vuol dire che c’è un piano mondiale, preferibilmente guidato da ebrei, che punta a sostituire i bianchi con i neri. Sostituirli nelle loro terre, sostituire i bianchi con i comunque scuri. E farlo organizzando migrazioni-invasioni. Niente demografia, niente migrazioni da equilibri-disequilibri del mondo. Questi sono pretesti o al massimo contorni di cui il piano “sostituzione etnica” approfitta e con cui il piano “sostituzione etnica” inganna. Sostituzione etnica questo e non altro vuol dire da decenni in pubblicazioni, comizi, mobilitazioni, teoria sociale, propaganda e azione politica. E chi dice “sostituzione etnica” questo e non altro vuol dire. A meno che non sia ignaro di cosa si intende dire quando si dice sostituzione etnica negli Usa, in Francia, in Polonia, in Scandinavia…Può un ministro, può uno che fa politica da decenni essere ignaro del significato delle parole che usa, anzi che sceglie in luogo pubblico?

Francesco Lollobrigida non è certo ignaro di quel che dice. E dice e pensa, come molti italiani, che ci sia un piano, una regia, una maligna volontà di sostituire i bianchi con gli scuri per…dominarli meglio? Francesco Lollobrigida non è Cappuccetto Rosso nel bosco della politica, non scambia il lupo per la nonna e viceversa. Sa quel che dice e quel che evoca: il piano mondiale (delle demoplutocrazie?) ai danni dei popoli bianchi e la chiamata alla resistenza, al non arrendersi. Scandalizzarsi e gridare “vergogna” è riflesso condizionato risibile negli esiti e patetico nelle movenze, prendere atto di quale cultura anima e nutre il pensare di Lollobrigida è terrificante. Realismo terrificante constatare quanto le scie chimiche, i chip nel vaccino, i Savi di Sion, spazi vitali,  sostituzione etnica… siano farine dello stesso sacco, solo diversamente impastate nel tempo e nei luoghi.