ROMA – “La nostra civiltà è nuovamente a un punto di svolta. Una vera e propria guerra è stata scatenata contro la nostra Madrepatria“, e in questo contesto “qualsiasi ideologia di superiorità è criminale e letale”. Con queste parole Vladimir Putin ha criticato “le élite occidentali“, nel discorso rivolto alla nazione dalla Piazza Rossa, in occasione della Giornata della vittoria, in cui la Federazione celebra il 78° anniversario della vittoria dell’Unione Sovietica sulla Germania nazista nel 1945.
L’evento è stato come da tradizione preceduto dalla parata militare, aperta dalla Guardia d’Onore, che ha portato la bandiera nazionale russa e il celebre “Stendardo della vittoria”, ossia il vessillo che venne issato dai soldati russi sul Reichstag, la sede del parlamento tedesco di Berlino, il 2 maggio 1945, nelle fasi conclusive della battaglia contro il regime di Adolf Hitler.

L’INCHIESTA DELLA CORTE INTERNAZIONALE PER CRIMINI DI GUERRA

L’evento avviene nel pieno della guerra in Ucraina. Secondo la stampa ucraina, negli ultimi giorni l’esercito russo ha colpito dieci regioni e ferito 17 civili. Secondo l’ultima stima delle Nazioni Unite, dal 24 febbraio 2022 sono rimasti uccisi 8.791 civili e quasi 15mila feriti. Contro il presidente russo la Corte penale internazionale ha aperto un’inchiesta per crimini di guerra e contro l’umanità in merito alla sparizione forzata di migliaia di minori ucraini.

Proprio il conflitto in corso ha determinato stringenti misure di sicurezza a Mosca a difesa del capo dello Stato e degli altri esponenti del governo e delle Forze armate, a pochi giorni dallo sventato attacco di due droni bomba contro il Cremlino, di cui Putin ha accusato l’Ucraina e gli Stati Uniti. Poco prima dell’evento, come riporta l’agenzia Tass, è stata annullata la parata dei caccia militari, mentre hanno sfilato “10mila truppe, inclusi combattenti e unità speciali impegnate in Ucraina, e 125 sistemi d’arma pesanti”.

“CONTRO LA RUSSIA È IN CORSO UNA GUERRA”

Putin nel suo discorso ha dichiarato che “contro la Russia è in corso una guerra”, quindi è tornato a biasimare coloro che in occidente “sembrano dimenticare chi ha sconfitto il nazismo” e oggi “vogliono dettare le regole” e al contempo “mettono le persone le une contro le altre, seminano odio e russofobia” e provocano “colpi di stato”.

Invece, ha elogiato coloro che durante la seconda guerra mondiale si batterono contro il nazismo: “per noi russi, la memoria di chi ha difeso la patria è sacra”, così come “rendiamo omaggio agli eserciti alleati di Stati Uniti, Regno Unito e altri Paesi” come “i cinesi contro il bellicismo giapponese”. Secondo Putin quella manifestazione di “solidarietà” è “un’eredità inestimabile, una base solida in questo mondo multipolare”, per andare verso un sistema “più giusto”. Alla parata hanno preso parte i capi di stato e di governo di varie repubbliche ex-sovietiche tra cui Armenia, Kirgizistan, Tagikistan, Turkmenistan, Kazakistan, e Uzbekistan.