Fabio Porta

Il Presidente della Repubblica Mattarella è da oggi in visita ufficiale in Cile (e poi andrà in Paraguay).  Si tratta di un’importante tappa al fine di consolidare i rapporti con il Sud America in continuità con il percorso di incontri avuti recentemente a Roma con il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva e con il presidente uscente del Paraguay Mario Abdo Benìtez.

La visita di Mattarella sarà l’occasione per rafforzare il partenariato economico con il Cile in un momento in cui le nostre imprese cercano investimenti e joint ventures in un Paese ricco di materie prime e la cui economia risulta tra le migliori dei Paesi emergenti.

La visita di Mattarella quindi mira a generare uno scenario di grandi opportunità per entrambi i Paesi e per l’intera regione e sarà perciò una grande occasione per approfondire e consolidare la collaborazione bilaterale.

Proprio per questo siamo certi che la delegazione italiana vorrà cogliere questa preziosa opportunità per rilanciare l’importantissimo obiettivo per i nostri connazionali residenti in Cile e per i tanti cileni che vivono nel nostro Paese, o che sono tornati in patria dopo la fine della dittatura, della stipula della Convenzione bilaterale di sicurezza sociale tra i due Paesi.

Sono trascorsi più di 20 anni dalla firma dell’accordo di sicurezza sociale con il Cile  e dalla sua immediata approvazione da parte del Parlamento cileno, ma, nonostante le buone intenzioni, il Governo e il Parlamento italiani non hanno ancora onorato gli impegni internazionali assunti con il Cile, con il popolo di quel Paese e soprattutto con le migliaia di cittadini italiani ivi residenti, “dimenticando” di approvare la convenzione. La Convenzione, oltre a garantire ovvie ricadute in termini di protezione sociale nei confronti della comunità italiana residente in Cile, avrebbe senza dubbio un impatto positivo sugli investimenti delle imprese italiane operanti nel Paese, che sono naturalmente attratte da una realtà quale quella cilena che ha conosciuto negli ultimi anni una robusta crescita economica, con una legislazione che favorisce l'imprenditorialità e che ha lanciato negli ultimi anni interessanti progetti di sviluppo delle infrastrutture e nel settore energetico e delle nuove tecnologie.

Giova ricordare  che le autorità italiane e cilene hanno evidenziato numerose volte e in varie circostanze  l’interesse a una rapida conclusione del processo di ratifica  dell’Accordo in materia di sicurezza sociale nella consapevolezza che la sua entrata in vigore sarebbe di grande utilità per migliaia di cittadini di entrambi i Paesi. Visto quindi che lo Stato italiano attribuisce una priorità assoluta alla ratifica di tale accordo in materia di previdenza sociale, un accordo che si inserirebbe nel solco già tracciato con altri rilevanti Paesi di maggiore emigrazione in America latina, perché non cogliere l’opportunità offerta da questa visita per riavviare il dialogo ufficiale da tempo interrotto