di MARIA RITA GRAZIANI

ROMA – La Procura di Roma ha impugnato la sentenza di assoluzione del bidello dell’Istituto Cine Tv Roberto Rossellini, assolto dall’accusa di molestie ai danni una ragazza minorenne perché “il palpeggiamento era durato solo pochi secondi“. Il caso ha fatto molto discutere generando indignazione e dando vita a un trend sui social in cui gli utenti, attraverso dei video, mostravano come 10 secondi non sono affatto “una palpata breve”.

Subito dopo è stata lanciata una petizione online lanciata su Change.org per chiedere di rivedere la sentenza che ha assolto il bidello: in 7 giorni ha raccolto quasi 90mila firme, di cui 28mila dalla Germania.

“Bene la Procura di Roma che impugna la sentenza. Per le donne ci sono attimi che durano una vita”. Si legge in un comunicato Monica Lucarelli, Assessora alle Politiche della Sicurezza, Attività Produttive e Pari Opportunità di Roma Capitale. “Un sorriso amaro, da una parte la giusta impugnazione dall’altra una motivazione che continua a basarsi sul tempo della molestia e non sul gesto. 5, 10 , 30 secondi. Non è una gara a chi rimane più tempo sott’acqua e ci sono tempi che soggettivamente si percepiscono dilatati e sono i tempi della violenza. Si perché molestare una donna, palparla è violenza, uno schiaffo è violenza. Non dobbiamo aspettare il tempo giusto per denunciare– prosegue Lucarelli- Serve formazione, servono fondi per sensibilizzare e educare alla parità di genere tutti ma soprattutto chi ha un ruolo decisionale. È necessario cambiare il paradigma, smettere di considerare violenza solo ciò che potrebbe uccidere, ci sono gesti che ledono la vita di chi li subisce, che lasciano una lacerazione profonda che è difficile ricucire. Non lasciamole da sole, non giudichiamole altrimenti smetteranno di denunciare e avremo un mondo peggiore di questo”, conclude Lucarelli.