di ALESSANDRO AVICO

Fa un po’ strano leggere un articolo del quotidiano francese Le Monde che critica il Governo italiano per la gestione dell’emergenza caldo. Passi per i migranti, passi per altre questioni legate alla gestione di rifiuti o del lavoro, per cui a volte l’Italia è uno, anzi facciamo due, passi indietro. Però il caldo? Cosa si deve fare per fronteggiare il caldo, cosa deve fare il Governo italiano, fare una sorta di coprifuoco esteso dalle 12 alle 17? Le Monde poi tira in ballo i cambiamenti climatici, come se dipendessero dalle decisioni di un singolo paese. E soprattutto come se assumendo una politica diversa sul clima ci sarebbe poi stata un’estate meno calda. Sembra piuttosto un articolo buttato lì tanto per… Francesi, americani, giapponesi, australiani, argentini, inglesi, tedeschi, vengono poi tutti in vacanza in Italia. Anche ora a Roma ne è pieno, guardate un po’, nonostante il caldo. Eppure solo dalla Francia…

Ad ogni modo, ecco un estratto di quello che ha scritto Le Monde:

“Dinanzi al caldo torrido, l’inazione dell’esecutivo italiano“: questo il titolo dell’articolo. “Le temperature estreme che colpiscono l’Italia – sintetizza Le Monde – non rimettono la questione ecologica al centro del dibattito pubblico”. Secondo il giornale, “ancora una volta, dinanzi ad un episodio climatico estremo, i poteri pubblici danno l’impressione di dover gestire l’urgenza, senza tuttavia attuare una reale pianificazione dei rischi corrispondente ad una visione” sul lungo termine. E ancora: “Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha annunciato l’introduzione, a partire da oggi, di un numero verde nazionale, il 1500, disponibile dalle 8 alle 20, per ottenere informazioni sul modo di proteggersi dal caldo o su quali strutture sanitarie contattare in caso di malore. Misure – scrive Le Monde – che sembrano cosmetiche rispetto alle attuali sfide climatiche”.