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"Abbiamo rimesso tutto a posto rapidamente. Alla milanese": il sindaco Giuseppe Sala con una storia su Instagram parla dell'imbrattamento del frontone della Galleria Vittorio Emanuele II avvenuta nella sera di lunedì. "Non è stata una bravata ma una dimostrazione di profonda ignoranza. Speriamo vengano individuati rapidamente" ha aggiunto non rinunciando a una replica alle critiche.
"Il 'tribunale social' ha già deciso che: 1) non c'erano controlli e 2) ci vorrà una pena esemplare. Rispetto al punto 1) credo che argomentare sia difficilissimo... semplicemente insieme alla mia squadra continueremo a lavorare al massimo delle nostre capacità. Sul punto 2 - ha aggiunto - una minima conoscenza del Codice Penale fa capire che non sarà così. In ogni caso spetta alla Giustizia decidere."

Sul caso della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano deturpata, lunedì in tarda serata, da tre writer che sono saliti fino sul frontone, spuntano ora segnalazioni con video che già in primavera indicavano la vulnerabilità della struttura alle incursioni, con due video e varie foto pubblicati su Instagram che sarebbero stati segnalati alla Polizia Locale. A raccontarlo è Fabiola Minoletti, esperta di graffitismo: "Il graffitismo sta andando sempre più verso una deriva vandalica e imprese di questo tipo ne sono una tipica manifestazione.
Azioni sempre più estreme che trovato nel web nei social un naturale amplificatore alla ricerca di fama e di like. In rete si trovano già altre azioni che documentano l'accesso alla Galleria indisturbata e pericolosa. Occorre lanciare segnali forti di contrasto e di contenimento a queste azioni estreme che creano danni economici e possono essere emulati. Io stessa avevo segnalato due di questi video alla Polizia Locale nella primavera scorsa". E sempre sulle crew monitorate dal Coordinamento dei Comitati Milanesi era stata notata una tag uguale a quella apparsa sulla Galleria di Milano in una scritta lasciata a Tolosa, vicino a uno scalo ferroviario.

Nei video e nelle foto visionate dall'ANSA si vedono dei ragazzi che salgono sui tetti della galleria Vittori Emanuele II, a Milano, utilizzando le rampe e le scale in ferro che permettono di spostarsi sulla sommità della struttura. I ragazzi (e anche una ragazza) postano foto spavalde e immortalano la loro incursione aggiungendo, nei post, musiche trap come colonna sonora.
Non si vedono però in azione con bombolette o a fare scritte, a sostegno dell'idea, circolata già ieri, che non si tratti di vere e proprie 'crew' di graffitari ma di gruppi di ragazzi che vogliono compiere bravate o vandalismi. Alcuni si vedono sporgersi pericolosamente verso il basso, sia sul lato interno sia verso piazza del Duomo.
Parte dei video e delle foto, secondo Fabiola Minoletti, esperta di graffitismo vandalico e promotrice di opere di pulitura dalle 'tag' nei quartieri di Milano, sarebbero stati acquisiti dalla rete nella scorsa primavera e segnalati alla Polizia Locale.

Le indagini attendono le telecamere

Proseguono le indagini sull'imbrattamento della Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, avvenuto davanti agli occhi di tutti suscitando unanime indignazione. Gli investigatori della Polizia Locale, che ha un nucleo specializzato nel contrasto alle bande di graffitari, dopo aver individuato lo stesso 'tag' (una sorta di firma, nel mondo delle crew) in una scritta fatta a Tolosa, che aprirebbe una sorta di "pista francese" che però al momento è solo un'ipotesi, attendono di visionare i filmati delle telecamere nella speranza di trovarvi elementi utili all'identificazione dei tre writer, che hanno agito a volto coperto.
Purtroppo, sulla sommità della Galleria non ve ne sono, e quindi sono state acquisite le immagini delle telecamere stradali e delle varie attività commerciali, alcune delle quali si trovano proprio sulla Galleria e potrebbero essere state usate come luogo di passaggio dai teppisti. Per quanto riguarda poi i post sui social e nei canali specializzati in graffitismo, si dubita che la banda pubblichi qualcosa nell'immediato, dopo il clamore suscitato. La tag di Tolosa è stata individuata in un contenitore che pubblica vari filmati e foto, quindi senza riferimenti precisi.
A far pensare a soggetti francesi sarebbero stati alcuni commenti in calce. Contrariamente a quanto detto sulle prime, ovvero dell'azione di un gruppo di dilettanti o estraneo al mondo del writing per via della scarsa qualità delle scritte lasciate, dai sopralluoghi si è capita l'estrema difficoltà di usare le bombolette in uno spazio molto poco profondo, su uno strapiombo di 50 metri, con il pavimento inclinato e con uno scalino.