A settembre l'inflazione rallenta

La Fed è pronta ad alzare ulteriormente i tassi di interesse se necessario.

Lo afferma il presidente della Fed Jerome Powell. La politica monetaria sarà restrittiva fino a quando l'inflazione non rallenterà in modo sostanziale. ha detto ancora Jerome Powell a Jackson Hole, sottolineando che i prezzi anche se sono calati restano alti. La Fed, assicura il suo presidente, procederà con "cautela" nel valutare se alzare ancora i tassi.

"Il lavoro della Fed è portare l'inflazione al target del 2% e lo faremo. Abbiamo portato avanti una stretta significativa nell'ultimo anno. Anche se l'inflazione è scesa sul suo picco, resta ancora troppo alta. Siamo pronti ad alzare i tassi ulteriormente se appropriato e intendiamo mantenere la politica a un livello restrittivo fino a quando non avremo fiducia nel fatto che l'inflazione si sta muovendo sostanzialmente verso il nostro obiettivo", afferma ancora Powell.

Il "nostro obiettivo è e resterà il 2%" per l'inflazione, dice ancora Powel tornando così a sgombrare il campo dalla possibilità, suggerita da alcuni economisti, che la Fed possa alzare il suo target sopra il 2%.

Powell rallenta le borse europee

Il presidente della Fed Jerome Powell frena gli entusiasmi delle borse in Europa. Dopo l'annuncio che "la Fed è pronta ad alzare ancora i tassi se necessario" Milano dimezza il rialzo (Ftse Mib +0,5%) al pari di Parigi e Madrid (+0,4% entrambe), Francoforte (+0,3%) e Londra (+0,2%). Restano poco mossi gli indici Usa (Dow Jones +0,4% e Nasdaq +0,6%) mentre il dollaro gira in negativo a 0,92 euro e 0,79 sterline. In calo a 165,9 punti il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, con il rendimento annuo italiano che avanza di 3,2 punti al 4,19% e quello tedesco di 3,1 punti al 2,53%.