Basket (Depositphotos)

La nazionale italiana di basket maschile torna alla vittoria e passa , come seconda del girone A (alle spalle della Repubblica Dominicana) alla seconda fase dei Mondiali. Battute le Filippine 90-83 a Manila  con un dato significativo: 6 uomini in doppia cifra  con il 40% dall’arco dei tre punti. Top scorer il solito Fontecchio con 18 punti . Bene anche Ricci (14),Spissu (13 e 9 assist). Affronterà la Serbia venerdì 1 settembre.

GARA SEMPRE SOTTO CONTROLLO

Avvio scoppiettante e fisico in una bolgia dantesca. Primo quarto per i padroni di casa: 23-20 con un canestro di Fajardo sulla sirena. Il secondo quarto inizia con una tripla di Ricci e si conclude con un sorpasso azzurro:39-48. Fontecchio c’è. Contenuto Jordan Clarkson, 31 anni, guardia tiratrice degli Utah Jazz, americano naturalizzato filippino.

Terzo quarto: in evidenza Stefano Tonut, guardia dell’Olimpia Milano. Tre triple di Pajola in un momento psicologicamente delicato. E l’Italia va a +13: 60-73. Ultimo quarto: tripla dall’angolo di Spissu (e 8 assist). A 7’ dalla fine il punteggio è rassicurante: 63-80. L’Italia si concede fisiologici momenti di relax. A 2’ dalla fine : 81-88. Gara blindata. Punteggio finale: 83-90.

LE RAMANZINE DI PETRUCCI E DAN PRTERSON

Prima del match si è fatto sentire il presidente federale Gianni Petrucci che non ha gradito (eufemismo) le scomposte reazioni del coach Gianmarco Pozzetto, espulso nel corso della partita (persa) con la Repubblica Dominicana, a 2’20” dal termine del secondo quarto.

Petrucci è stato duro e chiaro Ha radunato l’intero staff e ha detto: ”Non voglio più vedere episodi come quelli che si sono verificati domenica, noi non abbiamo perso per gli arbitri. Chiaro?”..

Rincara la dose Dan Peterson, 87 anni, ex mitico allenatore, negli anni 70 e 80, di due autetntiche corazzate come la VIRTUS Bologna (6 stagioni) e l’Olimpia Milano, con cui ha vinto tutto. Ha detto: ”Pozzecco è poco sereno e lucido e il fatto preoccupa tutti. Contro la Repubblica Dominicana è stato espiatorio dopo 17 minuti di gioco per la somma di due falli tecnici. Gli arbitri internazionali sono fatti così, non guardano in faccia nessuno. Il fallo tecnico ci sta. Però bisogna prenderne uno, non due”. Stavolta Pozzecco è stato calmo.

IL CAMPETTO DI BASKET DEI SOGNI DI MANILA

Il palasport di Manila è il simbolo della città. Il Tenement si trova all’interno di una struttura presidenziale di Taguig nell’area metropolitana di Manila. Curiosità: un sondaggio della FIBA  ha decretato come il più bel playground al mondo, davanti anche a luoghi di culto come il campetto sul tetto a Dubrovnik ( Croazia) e l’Angels Gate Park di Los Angeles.

La pallacanestro nelle Filippine è molto sentita da oltre un secolo.E una questione di Stato. L’amore per questo sport risale al 1898 nei giorni della occupazione dei territori da parte degli americani e la partecipazione del match contro l’Italia è stata emblematica.