MILANO - Cinque italiani con tre progetti tra i 136 finalisti con 84 proposte in competizione al prestigioso concorso della Commissione europea “34° EUCYS” a Bruxelles. L’appuntamento è dal 12 al 17 settembre ed è l’ambizioso traguardo degli studenti dai 14 ai 20 anni selezionati dagli organizzatori nazionali di tutti gli Stati dell’Unione europea e di Armenia, Canada, Cina, Corea del sud, Egitto, Georgia, Svizzera, Turchia, Ucraina e USA. Gli italiani sono stati scelti dalla FAST-Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche con la manifestazione “I giovani e le scienze”, che si è svolta a Milano dal 18 al 20 marzo scorsi.
I tre progetti che rappresentano il nostro paese alla finale EUCYS a Bruxelles sono: “NutriBean+” di Pietro Ciceri, Noemi Marianna Pia dell’IS A. Sobrero di Casale Monferrato (Alessandria) e Davide Lolla dell’IS G. Marconi di Tortona (Alessandria); “Parkinson Detector: intelligenza artificiale al servizio della diagnosi medica” di Tommaso Caligari dell’ITI G. Omar di Novara; e “Sistemi operativi: fondamenta per un mondo nuovo” di Filippo Mutta dell’IIS Tron Zanella di Schio (Vicenza).
Le invenzioni/prototipi/ricerche dei giovani neoArchimede europei sono in mostra a Bruxelles in una manifestazione aperta al pubblico e coprono i principali contenuti di scienza, ricerca, tecnologia e loro applicazioni. Vengono valutati da 22 esperti che formano la giuria internazionale. I riconoscimenti in palio sono: 3 primi premi da € 7.000, 3 secondi da € 5.000, 3 terzi da € 3.500; ma anche viaggi e borse di studio, opportunità quali poter partecipare alla consegna dei riconoscimenti Nobel a Stoccolma e di fare tirocini presso Centri di ricerca o osservatori astronomici dell’Unione europea.
“I nostri giovani vanno a questa competizione con grandi aspettative”, dice Rinaldo Psaro presidente della FAST, “In effetti i loro lavori sono molto interessanti e fanno ben sperare”.
In attesa dei risultati dell’appuntamento di Bruxelles, la FAST guarda al futuro. L’edizione 2024 di I giovani e le scienze è aperta a candidature e progetti da presentare entro il 2 febbraio; l’esposizione dei giovani inventori 2024 e la premiazione sono previste a Milano in piazzale Morandi 2 dal 16 al 18 marzo.
NutriBean+
Si assiste da tempo ad un rinnovato interesse per la coltivazione e il consumo di leguminose da granella. Esse, infatti, presentano numerose caratteristiche agronomiche, nutrizionali e ambientali, che rispecchiano i desideri del consumatore e contribuiscono allo sviluppo dei punti chiave della strategia Farm to Fork: un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente che considera gli alimenti in relazione agli effetti sulla salute umana, sull’ecosistema, sulla società e sull’economia. L’Istituto Sobrero di Casale Monferrato e l’Istituto Marconi di Tortona, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari (DISAFA) dell’Università di Torino, caratterizzano quattro varietà di cece e altrettante di soia valutando in particolare la produzione/ettaro di granella, la capacità di ritenzione idrica e dell’olio, il contenuto di macronutrienti (proteine, lipidi, fibre, zuccheri) e il potere antiossidante. Il progetto di Noemi, Davide e Pietro evidenzia l’elevata potenzialità della soia e del cece come materie prime adatte ad un impiego alimentare a base di proteine vegetali e ne sottolinea il possibile utilizzo nutraceutico, valorizzando gli attributi ecosostenibili. Nell’ottica di un’economia circolare attenta a trasformare in risorsa gli scarti, sono esaminati quelli di una varietà di soia, che si rivelano una nuova fonte per le farine vegetali per l’apporto proteico e il potere antiossidante.
Parkinson Detector: intelligenza artificiale al servizio della diagnosi medica
L’utilizzo di tecnologie basate sull'Intelligenza artificiale e sul Machine Learning a supporto della diagnosi medica sta vivendo un periodo di grande sviluppo in diversi settori della medicina. Il progetto sviluppa un sistema per la misurazione automatizzata dei parametri legati all’oscillazione degli arti superiori durante il cammino. Il sistema si avvale di una intelligenza artificiale in grado di riconoscere la figura umana all’interno di un filmato e calcolare la posizione delle articolazioni, istante per istante, al fine di misurare con precisione gli angoli di movimento degli arti. L'obiettivo è quello di riconoscere differenze significative nella cinematica del cammino rispetto a valori di normalità estrapolati dalla letteratura specialistica, poiché la comunità scientifica sta cominciando a studiare questi parametri quali possibili indicatori precoci della malattia di Parkinson. Il sistema proposto da Tommaso utilizza un PC, due telecamere e due software autoprodotti: il primo, di intelligenza artificiale, rileva i gradi angolari assunti delle articolazioni del paziente durante il cammino; il secondo effettua l'analisi dei dati per individuare eventuali asimmetrie motorie o riduzioni significative dell'articolarità. Il sistema non è invasivo e non presenta rischi clinici legati all’utilizzo di radiazioni ionizzanti o sostanze di contrasto di vario tipo. La disponibilità di un sistema che faciliti o riduca i tempi diagnostici è un grande passo avanti verso una presa in carico più tempestiva del paziente, condizione che porta benefici sul piano psicologico e che permette l’attivazione di una precoce e mirata terapia medica.
Sistemi operativi: fondamenta per un mondo nuovo
Il progetto intende rinvigorire l’interesse della comunità informatica per il mondo dei sistemi operativi. Filippo ritiene che quando utilizziamo un dispositivo non ci accorgiamo di tutte i processi che avvengono dietro le quinte, fondamentali per il funzionamento efficace dei computer e telefoni, così come di Internet. Il sistema operativo è il programma che, in parole semplici, è responsabile della gestione di tutti gli altri programmi. Senza di esso, ogni gadget high-tech diventa un fermacarte costoso, in quanto è proprio questo che permette l’esecuzione dei programmi che utilizziamo. La programmazione di sistemi operativi è complessa, e perciò rischia di essere abbandonata dalle nuove generazioni di programmatori, che cercano modi più semplici di scrivere codici e, di conseguenza, più inefficienti. Senza i nostri sistemi operativi, però, qualsiasi altro programma diventerebbe inutile. Lo studente vuole dimostrare che la programmazione di sistemi operativi non è poi così intricata e che è, in fin dei conti, necessario investire di più in questa tecnologia cruciale per il mondo moderno per non incorrere nel rischio di non essere in grado di far progredire il mondo del software a causa dell’obsolescenza dei sistemi operativi.