di SERGIO CARLI

Tito Boeri, presidente Inps, ha aspirazioni da serial killer? Tito Boeri vuole sterminare i pensionati d’oro per risparmiare?  A leggere le parole che gli sono state attribuite dalla agenzia di stampa Ansa vengono i brividi. Mai si erano lette o udite parole tanto bieche, a parte i diari di Goebbels, apostolo del nazismo e della “soluzione finale del problema ebraico”.

La tesi di Boeri sembra essere questa: dato che più alte sono le pensioni più a lungo vivono i pensionati, allora tagliamogli le pensioni. Così i pensionati muoiono prima e noi Inps risparmiamo.

C’è da chiedersi cosa ne pensi Carlo De Benedetti, che con Boeri è sempre stato pappa e ciccia, lo ha fatto scrivere su Repubblica e gli ha dato un ruolo importante nella fondazione intitolata alla memoria del padre. Ecco il testo Ansa:

“Chi percepisce pensioni più alte ha un tasso di mortalità più basso della media nazionale e questo ci dice che interventi perequativi sugli assegni in essere avrebbero “un impatto sul sistema pensionistico ancora più forte” diventando una “fonte di risparmio importante”. Lo ha detto il presidente dell’Inps, Tito Boeri aprendo il convegno dell’Ordine degli attuari che presentava uno studio sulla mortalità dei percettori di reddito in Italia. “Rafforza l’idea – ha detto a proposito dell’indagine che rileva un’aspettativa di vita a 65 anni più alta per chi percepisce pensioni più generose – che interventi perequativi potrebbero essere fonte di risparmio importante”. Non si risparmierebbe infatti solo sull’importo dell’assegno ma anche sulla durata della corresponsione dell’assegno.

Le parole di Tito Boeri hanno messo in allarme i sindacati. Romano Bellissima, segretario generale della Uil Pensionati, ha dichiarato:

“Allucinanti le dichiarazioni del presidente dell’Inps, Tito Boeri, secondo il quale i pensionati che percepiscono assegni più alti vivono più a lungo e che eventuali interventi perequativi su queste pensioni potrebbero rappresentare un risparmio notevole per le casse dell’Istituto di Previdenza. Evidentemente nei pensieri del presidente c’è anche il desiderio del doppio risparmio: ridurre le pensioni, così il pensionato prende meno, vive meno a lungo, quindi meno rate di pensione da erogare. Fondamentale è invece, in questo momento, ripristinare il valore dei contributi versati e l’equità del diritto”.

Stefano Biasioli, su Formiche, ci va giù piatto:

13 dicembre, Santa Lucia, patrona dei nostri occhi e portatrice di doni, a Siracusa come a Verona.

Tito Boeri ha scelto (la festa di Santa Lucia) per esternare una brillante idea. La sintetizzo: essendo (dice lui) dimostrato che le pensioni più elevate sono correlate ad una sopravvivenza superiore a quella delle pensioni medio-basse, occorrerebbe tagliarle, le pensioni più alte!

Facendo così, sembra pensare Boeri, si risolverebbero automaticamente  2 problemi: migliorerebbe il bilancio dell’INPS e si accorcerebbe la vita dei pensionati “ricchi”.

Con ovvio risparmio anche sui costi sanitari, essendo noto che un allungamento della vita è associato ad un aumento dei costi sanitari negli ultimi anni di vita e soprattutto nell’ultimo semestre.

Insomma, dopo l’ingiusto contributo di solidarietà pagato per anni (2013-2014-2015-2016 ) dai pensionati con pensioni   over 90.000 euro lordi/anno, adesso il bocconiano vorrebbe inventarsi un nuovo balzello.

Non dice a quei pensionati di buttarsi dalla famosa RUPE ROMANA, ma “si limita” a proporre loro un taglio permanente, probabilmente inversamente proporzionale sia al valore della pensione che alla maggior durata della vita.

Insomma, Boeri – che se ne è stato zitto in periodo di referendum – adesso riprende le sue esternazioni.

Non ci spiega le falle dell’INPS, soprattutto quelle assistenziali.

Non gestisce l’enorme ente previdenziale. Non ci dice nulla della diatriba con il suo ex direttore generale. Ma riprende ad esternare.