Maurizio Landini

La manifestazione di sabato "è un messaggio al paese per dire che c'è bisogno di cambiare, per indicare una via maestra.

Se il governo continua a non ascoltarci come ha fatto finora, dalle prime valutazioni che si vedono dalla Nadef, di una legge di bilancio che non fa modifiche, noi non escludiamo nulla e nei prossimi giorni valuteremo, proponendolo anche alle altre organizzazioni sindacali, di mettere in campo, se necessario, anche lo strumento dello sciopero, per cambiare questa legge e le leggi sbagliate che in questo paese ci sono". Lo ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini a 'Il caffè della domenica' su Radio24.

"E' una bugia" che i soldi per la manovra non ci siano. "Noi abbiamo bisogno di fare una riforma fiscale, questi soldi ci sono. Il governo ha fatto una legge delega sul fisco che è esattamente l'opposto di quello che Cgil, Cisl e Uil chiedono da anni. Siamo un paese con 110 miliardi di evasione: lì c'è uno spazio fortissimo" ha detto il leader della Cgil. "Siamo un paese che ha accertato l'evasione ma che non fa la riscossione, anzi fa i condoni. Questo governo nel primo anno ha fatto già 12 condoni. E sono aumentati i profitti non solo nelle banche e dove la rendita finanziaria e immobiliare è tassata meno del lavoro dipendente. Ci vorrebbe il coraggio di dire con chiarezza - ha aggiunto - che se vogliamo ridurre l'indebitamento, e dare un futuro ai giovani abbiamo bisogno di investire e di andare a prendere i soldi dove sono, non continuare a stringere l'occhio a chi le tasse non le paga con i condoni o continuando a penalizzare il lavoro dipendente e i pensionati, che sono gli unici che pagano l'Irpef e tengono in piedi questo paese". Le prime misure annunciate per la manovra, inoltre, per Landini non bastano: "Penso che il limite sia proprio la mancanza di coraggio, perché per far ripartire la crescita bisogna aumentare strutturalmente i salari e allo stesso tempo far partire gli investimenti, sia realizzando il Pnrr sia innalzando gli investimenti su scuola, formazione, sanità. E per farlo bisogna andar prendere i soldi dove sono".

Marelli, Calenda manca di rispetto, parlano i fatti

"Penso che le lavoratrici e i lavoratori abbiano detto con precisione quello che pensano. Se si vuole rispetto bisogna avere rispetto. I lavoratori e le lavoratrici sono persone intelligenti. Quelli della Magneti Marelli di Crevalcore li conosco personalmente, insieme a loro ho lottato per tenere aperta quell'azienda. E' evidente che le lavoratrici e i lavoratori rispettano chi li rispetta e credo che abbiano detto in modo chiaro quello che è il loro punto di vista". Lo ha detto il segretario della Cgil Maurizio Landini a 'Il caffè della domenica' su Radio24, in merito alla visita fatta dal leader di Azione Carlo Calenda all'azienda bolognese, finita però con il rifiuto degli operai di incontrare l'ex ministro. Sullo specifico delle critiche fatte da Calenda a Landini, il leader della Cgil replica: perché ce l'ha con lei? "Lo deve chiedere a Calenda. Io a questo livello non scendo, non accetto questo tipo livello di confronto perché manca di rispetto non a me ma a tutta la Cgil, di questo deciderò cosa fare nei prossimi giorni. Credo che per noi parli quello che abbiamo fatto: se c'è un'organizzazione in questo paese che si è battuta, anche da sola, contro chi era al governo e contro il paese, è stata la Cgil e la Fiom. Questa cosa è sotto gli occhi di tutti. Io questo livello di discussione non scendo: io sono per rispettare le persone e con chi non rispetta non capisco di che cosa debbo discutere".