Come facciamo a rieducare gli studenti che non solo fanno i bulli, ma arrivano addirittura a sparare ai professori con pistole a pallini? Semplice, gli diamo tra i 7 e i 14 giorni di sospensione. Praticamente li lasciamo qualche giorno a casa, così sono anche contenti, e poi via, si torna a scuola come se niente fosse. Stiamo parlando ovviamente del caso di Bari, che è diventato di interesse nazionale.

Una sospensione compresa tra i 7 e i 14 giorni: è la decisione presa nel corso della riunione straordinaria del consiglio di classe sui due studenti di 17 anni che frequentano un istituto di Bari e che la scorsa settimana hanno portato in classe e usato contro un docente un’arma giocattolo. La durata della sospensione, secondo quanto apprende l’ANSA, implica che il provvedimento resti di competenza del consiglio di classe. Se infatti fosse stata superiore ai 14 giorni, la decisione su una possibile espulsione sarebbe stata vagliata dal consiglio di istituto.

Studenti criminali e professori: difficoltà a capire cosa fare

Sull’episodio è intervenuto anche il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara che ha sentito telefonicamente la dirigente scolastica della scuola barese per esprimere “la mia solidarietà alla persona del docente e alla scuola”. Per il ministro, quanto accaduto nel capoluogo pugliese “conferma quanto sia urgente affermare il principio che un docente va rispettato in ogni caso e che qualunque offesa o violenza sarà sanzionata in modo efficace”. “La cultura delle regole e del rispetto deve partire dalla scuola”, ha aggiunto Valditara evidenziando che “la riforma del voto di condotta e dell’istituto della sospensione va proprio in questa direzione” e che tocca al Parlamento approvarla. “Non dobbiamo lasciare a casa gli studenti ‘bulli’ ma aiutarli a capire concretamente gli errori fatti e i doveri che discendono dall’appartenere a una comunità”, ha concluso.