ROMA – E’ stata presentata alla Farnesina l’ottava edizione della Settimana della Cucina italiana nel mondo, una un’iniziativa di promozione integrata che si propone di valorizzare all’estero le eccellenze del settore enogastronomico italiano, sostenendo le esportazioni, l’internazionalizzazione e i flussi turistici in entrata.  Sono oltre 9.200 le iniziative realizzate in tale contesto dal 2016 ad oggi dalla rete di Ambasciate, Consolati e Istituti di Cultura italiani in più di cento Paesi, che includono seminari di approfondimento sulla dieta mediterranea, incontri con operatori economici di settore, formazione e classi dimostrative, incontri con chef. Tra le oltre mille iniziative in programma per l’edizione 2023, saranno presentati in numerosi Paesi i video “Italianismi nel mondo”, realizzati in collaborazione con Casa Artusi; la “Storia della cucina italiana a fumetti”, un’iniziativa posta in essere con la collaborazione dell’Accademia Italiana della Cucina e un progetto per la promozione dell’olio di oliva e del vino italiani in Africa, attuato in collaborazione con Gambero Rossoe e il sistema camerale. La conferenza è stata inoltre l’occasione per presentare l’iniziativa “La cucina delle radici”, in collaborazione con la rivista La Cucina Italiana, che sarà realizzata nel corso del 2024. Nel corso della conferenza è stato anche firmato un Protocollo di collaborazione tra il Maeci e Federazione Italiana Cuochi,  volto alla realizzazione di iniziative per la promozione dei prodotti di qualità e delle ricette.

L’evento di presentazione della Settimana si è aperto con l’intervento del Ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Per noi l’alimentazione, la cucina e i prodotti della nostra agricoltura – ha esordito il Ministro – rappresentano un fiore all’occhiello. Considero i nostri prodotti di qualità uno strumento fondamentale per la crescita economica e per la promozione del nostro modello alimentare e culturale.  Ringrazio il Ministro Lollobrigida per essere qui oggi – ha continuato Tajani – a dimostrazione che nel nostro governo si lavora in sinergia. Non intendiamo occuparci dei problemi a compartimenti stagni, ma abbiamo una visione della presenza dell’Italia e dell’azione del Governo di grande coesione, ognuno è parte della tutela dell’interesse nazionale. “L’alimentazione – ha proseguito il Ministro – è anche un modello culturale, noi difendiamo la dieta mediterranea perché è parte dalla nostra identità. La dieta mediterranea significa salute. Siamo convinti anche che il grande mercato internazionale che, attribuisce consenso all’Italian sounding possa attribuire lo stesso consenso al vero prodotto italiano. In proposto lanceremo un’offensiva per occupare quello spazio. Voglio inoltre segnalare che abbiamo ottenuto, grazie all’interlocuzione con gli Stati Uniti, ottimi risultati che ci hanno permesso di sbloccare recentemente alcuni prodotti dell’industria agroalimentare toscana e umbra…abbiamo inoltre concluso – ha aggiunto il Ministro – anche buoni accordi con la Cina soprattutto nel settore ortofrutticolo”. “Ho messo al centro del mio lavoro da Ministro degli Esteri – ha poi rilevato Tajani – anche la diplomazia della crescita e credo che la cucina faccia parte dell’economia reale, perché è un po’ industria e agricoltura, quella parte dell’economia che procura benessere. In tutte le ambasciate italiane all’estero organizzeremo in occasione di questa Settimana la promozione della nostra cucina”. “Noi – ha precisato il Ministro – non vogliamo soltanto esportare i nostri prodotti all’estero, ma vogliamo che il maggior numero di turisti venga a gustare il nostro modo di cucinare nel nostro paese. In proposito voglio ricordare il programma gestito dal Ministero degli Esteri dedicato al Turismo delle radici che si rivolge a tutti gli italiani che vivono all’estero, che ad oggi sono quasi 7 milioni, e a coloro che sono di origine italiana, decine di milioni di persone che hanno un Dna italiano. Questo progetto . ha spiegato Tajani – punta a far ritornare gli italiani nel mondo in visita nel nostro Paese, in qualità di turisti delle radici, per riscoprire dove vivevano le loro famiglie di origine . Quindi anche un modo per riscoprire come mangiavano i loro antenati”. “Per noi italiani lo stare a tavola,- ha poi evidenziato Tajani –  lo dico ai nostri amici ospiti internazionali, è un modo anche per stare insieme. Nell’era in cui ci dedichiamo troppo a seguire i telefoni cellulari, in cui si parla sempre di meno. Lo stare assieme a tavola è un modo anche per confrontarsi, per parlare, per aprirsi”. Il Ministro ha anche ricordato come in Europa l’Italia sia prima, con 315 prodotti agroalimentari e 526 vini protetti, per numero di prodotti a denominazione di Origine controllata, Indicazione geografica riconosciuti dall’Unione. “Abbiamo candidato la cucina italiana – ha concluso Tajani – alla lista del patrimonio culturale dell’Unesco. Grazi al gioco di squadra speriamo di vincere anche questa sfida”.