Foto archivio (IDF Telegram)

L'attrice Gal Gadot: "Il mondo ha deluso le donne del 7 ottobre"

L'attrice israeliana Gal Gadot ha criticato la comunità internazionale per il suo silenzio sulle aggressioni sessuali subite dalle donne israeliane il 7 ottobre e sulla condizione di prigionia a Gaza per mano dei terroristi di Hamas.

"Il mondo ha deluso le donne del 7 ottobre.

Noi affermiamo di essere contro lo stupro e la violenza sulle donne. Non permetteremo che le donne siano vittime e poi messe a tacere. Diciamo di credere alle donne, stare dalla parte delle donne, di parlare per le donne", afferma Gadot in un post su Instagram.

"Il 7 ottobre, il mondo ha visto Hamas mettere in atto i suoi piani violenti in tempo reale. A poche ore dall'attacco del 7 ottobre, è emerso il primo video agghiacciante di Shani Louk che viene fatta sfilare nuda e profanata dai suoi assalitori. Eppure, a distanza di due mesi, le donne sono ancora ostaggio di questi stupratori e il mondo non è riuscito a chiamare questa situazione per quello che è: un'emergenza urgente che richiede una risposta decisa", afferma l'attrice, diventata famosa nel ruolo di Wonder Woman. "Questo è il nostro momento, come donne e alleati delle donne, di agire", chiedendo ai gruppi internazionali, comprese le Nazioni Unite, di "esigere che Hamas rilasci immediatamente ogni singola donna in ostaggio".  "Queste donne non possono sopravvivere a un altro momento di questo orrore", scrive.

 

Morti altri tre soldati israeliani, sono 401 dall'inizio della guerra

 L'esercito di Israele ha annunciano che altri tre soldati sono stati uccisi ieri combattendo contro Hamas nella Striscia di Gaza, portando a 401 il bilancio delle vittime militari dall'inizio della guerra il 7 ottobre.

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno diffuso stamattina un comunicato che elenca le ultime vittime: il 36enne Neriya Shaer di Yavne, il 22enne Ben Zussman di Gerusalemme e il 19enne Binyamin Yehoshua Needham di Zikhron.

Citate dai media locali, le Idf spiegano che dei 401 soldati morti, 75 sono rimasti uccisi durante l'offensiva di terra all'interno della Striscia, mentre la stragrande maggioranza degli altri negli scontri nel sud di Israele il giorno dell'attacco di Hamas il 7 ottobre.

Morto a Gaza ostaggio 21enne rapito al rave nel deserto

 E'morto a Gaza Yonatan Samerano, 21 anni di Tel Aviv, preso in ostaggio da Hamas dopo essere stato ferito durante il massacro del festival Nova a Reim il 7 ottobre scorso. La sua famiglia è stata informata, come riportano i media israeliani. Il giovane aveva cercato di fuggire raggiungendo il vicino kibbutz di Reim, dove un altro gruppo di terroristi lo aveva rapito.

Contatti Blinken-Qatar, oggi Erdogan a Doha

 Il segretario di Stato Usa Antony Blinken in un post su X ha scritto di aver "parlato con il primo ministro del Qatar Al Thani degli sforzi in corso per facilitare il ritorno in sicurezza di tutti gli ostaggi e per aumentare ulteriormente i livelli di aiuto ai civili a Gaza".

Secondo i media del Qatar, il Primo ministro, lo sceicco Mohammed Bin Abdulrahman al-Thani, ha discusso con il segretario di Stato americano dei continui sforzi per il cessate il fuoco e la de-escalation a Gaza: Al-Thani ha detto a Blinken che la ripresa dei combattimenti ha complicato gli sforzi di mediazione e ha aggravato la situazione umanitaria a Gaza. Il primo ministro qatariota ha espresso la condanna del Qatar nei confronti di chi prende di mira i civili, soprattutto donne e bambini, e delle "punizioni collettive" in qualsiasi circostanza, e ha sollecitato l'apertura di corridoi umanitari a Gaza per garantire un passaggio sicuro e gli aiuti ai civili.

Frattanto, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si recherà oggi in visita ufficiale in Qatar. Lo rende noto la tv di Stato turca Trt facendo sapere che la situazione nella Striscia di Gaza sarà il principale argomento nei colloqui tra il leader turco e lo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani, l'emiro del Qatar. Al centro delle discussioni, anche la cooperazione economica tra Ankara e Doha, con l'obiettivo di aumentare l'interscambio economico tra i due Paesi portandolo a 2,5 miliardi di dollari.

Israele, 200 obiettivi di Hamas colpiti nella notte, l'operazione procede

 Sono stati 200 durante la notte gli attacchi contro obiettivi di Hamas a Gaza, mentre l'offensiva di terra prosegue in tutta la Striscia. Lo ha fatto sapere l'esercito spiegando che tra l'altro è stata distrutta "una infrastruttura" di Hamas a Beit Hanoun nel nord dell'enclave palestinese, usata per attaccare i soldati. Nel complesso della scuola - ha aggiunto il portavoce militare - le truppe "hanno trovato due ingressi di tunnel uno dei quali era una trappola esplosiva e altre armi".

Scontri in Cisgiordania, 2 palestinesi uccisi a Qalqilya

 Due palestinesi sono stati uccisi in scontri armati durante un'operazione dell'esercito israeliano a Qalqilya in Cisgiordania. Secondo l'agenzia Wafa i due sono stati colpiti dai soldati "all'interno di una vettura". La stessa fonte ha parlato anche di altri palestinesi feriti e di un arresto. Haaretz ha riferito anche di una casa demolita.

Fonti locali, tank israeliani sono entrati nel sud di Gaza

 Tank israeliani sono entrati nel sud della Striscia all'altezza di Khan Yunis. Lo riferiscono fonti locali.  I carri armati di Israele nel sud della Striscia si sono spinti verso l'area agricola a est di Khan Yunis. Lo riferiscono fonti sul posto. I blindati, precisano, si sono addentrati fra i villaggi di Karara, Khuzaa ed Abassan, dopo che due giorni fa la popolazione locale aveva ricevuto dall'esercito ordini di evacuazione immediata.

Le fonti aggiungono che altri blindati, che in precedenza si erano spinti verso l'ingresso di Khan Yunis - principale città nel sud della Striscia - e della vicina Deir el-Ballah hanno nel frattempo retrocesso e preso posizione lungo la arteria Sallah-a-din.

L'esercito israeliano ha intanto fatto saltare in aria oggi a Gaza City la sede della Corte Suprema di Hamas, al cui interno funzionavano anche altri tribunali di vario grado fra cui un Tribunale islamico. Le immagini sono state rilanciate sul sito della radio militare. Sullo sfondo l'ufficiale che ha ordinato quella demolizione ha spiegato che essa è dedicata ''alla memoria di tutte le vittime del 7 ottobre. Non dimenticheremo - ha aggiunto - e non perdoneremo''.

Nelle settimane passate l'esercito aveva distrutto a Gaza altri simboli di governo fra cui l'edificio del parlamento e la sede centrale della polizia.

Il pressing delle famiglie degli ostaggi sul premier Netanyahu

 Le famiglie degli ostaggi israeliani hanno chiesto al gabinetto di guerra di "ritornare subito ai negoziati" con Hamas.

In una conferenza stampa hanno annunciato che aumenteranno le proteste se la richiesta non sarà accolta. L'intenzione è quella di radunarsi da domani mattina davanti il ministero della difesa a Tel Aviv e "di non muoversi da lì". L'ufficio del premier Netanyahu, che aveva fissato in un primo momento un incontro con le famiglie per mercoledì prossimo, ha fatto sapere che sta tentano di anticipare l'appuntamento a stasera stessa.

Daniel Lifshitz, nipote di Yocheved Lifshitz, rilasciato dalla fazione islamica, ha fatto appello, come riportano i media israeliani, "per un ritorno immediato al tavolo negoziale senza ritardi e ad ogni costo". "Se non avete intenzione di rappresentarci - ha sottolineato Lifshitz riferendosi al governo - ci rivolgeremo ad un ente internazionale".