ROMA – Uno sciopero contro i tagli del Governo alla sanità e per chiedere un adeguamento degli stipendi. A incrociare le braccia per una giornata intera sono i medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri, le ostetriche e anche i rappresentanti delle altre professioni sanitarie. Martedì 5 dicembre, in occasione dello sciopero nazionale di 24 ore, i medici, i dirigenti sanitari e gli infermieri daranno vita a un SIT-IN di protesta a Roma in piazza SS Apostoli alle ore 11.30, ma sono attese manifestazioni in tutta Italia.

Per la giornata di sciopero saranno garantiti solo i servizi pubblici essenziali (emergenza e pronto soccorso). Si bloccheranno le attività di cura ordinaria, non saranno garantite, quindi, le attività prenotate e programmate.

“Anche la Corte dei Conti certifica, in audizione presso le Commissioni Bilancio di Camera e Senato, come le risorse destinate alla sanità nella manovra siano insufficienti, e come ancora una volta venga rinviata sine die l’individuazione di soluzioni più strutturali ai problemi del Servizio sanitario nazionale”. Soluzioni che ANAAO ASSOMED e CIMO-FESMED invocano da tempo: “Assunzioni, detassazione dell’indennità di specificità medica e sanitaria, risorse congrue per il rinnovo del contratto e depenalizzazione dell’atto medico. E invece- dichiarano Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed, e Guido Quici, Presidente Cimo-Fesmed- ci troviamo con una manovra che non prevede nulla di tutto questo, e che anzi taglia fino al 25% le nostre pensioni. Leggiamo dalla stampa che il Governo sarebbe intenzionato a rimandare al 2027 gli effetti della norma: questa non può essere la soluzione al problema, perché incentiverà, nei prossimi tre anni, la fuga del personale dalla sanità pubblica, e punirà severamente diritti acquisiti”.

“Sono questi i motivi per i quali il 5 dicembre i medici e i dirigenti sanitari sciopereranno. Sciopereranno contro le decisioni miopi del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che di fatto da anni commissaria il Ministero della Salute impedendogli di portare avanti politiche di sistema a favore della sanità pubblica. Sciopereranno contro l’ennesimo mancato intervento contro gli evasori fiscali, che intascano ogni anno 90 miliardi destinati alle casse dello Stato ma che godono dei servizi pubblici – sanità in primis – a spese dei contribuenti onesti, tra cui rientrano a pieno titolo medici dipendenti e pensionati colpiti invece da continue e vergognose stangate. Sciopereranno contro la mancata volontà politica di cercare nuove risorse per la sanità pubblica. Sciopereranno contro l’aumento del finanziamento della sanità privata per l’abbattimento delle liste d’attesa, senza prevedere né un meccanismo di monitoraggio dell’utilizzo delle risorse né l’obbligo del rispetto di diritti essenziali dei lavoratori da parte dei datori di lavoro: i medici dipendenti delle strutture AIOP aspettano da 18 anni il rinnovo del proprio contratto di lavoro. Scioperiamo perché venga dato rispetto agli specializzandi di area medica e sanitaria attraverso retribuzioni dignitose, diritti e il riconoscimento di formazione adeguata“. “I medici e i dirigenti sanitari- concludono i due leader sindacali- il 5 dicembre sciopereranno per lanciare un segnale chiaro alla politica: chiediamo rispetto per la nostra professione e per il nostro lavoro; chiediamo che la salute dei cittadini torni ad essere la priorità su cui investire“.