di MIMMO CARRATELLI

In questo atipico anticipo del venerdì a Torino, la fisicità di Rabiot, gli strappi di Chiesa, i cross di Kostic, il risveglio di Vlahovic, gli inserimenti di Cambiaso e McKennie, le conclusioni da fuori area e sui calci piazzati, il gioco aereo sotto porta (e unico campo imbattuto in serie A), sono i principali pericoli che si prospettano per il Napoli all’Allianz contro la Juventus, più la ritrovata compattezza della formazione bianconera, otto partite su 14 senza prendere gol (tre in casa, cinque fuori) e l’attrazione-scudetto che è un fremito nuovo alla Continassa quattro anni dopo la sensazionale scorpacciata di nove titoli messi consecutivamente insieme, campioni d’Italia a vita.

È l’autentico miracolo di Allegri che conquista 14 punti (4 vittorie, 2 pareggi) segnando un solo gol per volta e che ha accusato una unica debacle, i quattro gol presi a Reggio Emilia contro il Sassuolo tre mesi fa.

Tremate, tremate, le zebre son tornate, cantano i tifosi juventini riportati a nuova vita.

Da questa trasferta bella e impossibile, appena tre vittorie e due pareggi del Napoli nelle 17 trasferte a Torino dopo il ritorno degli azzurri in serie A, che cosa potrà tirar fuori la squadra che Mazzarri sta rimettendo in sesto dopo i danni di Garcia, pesante l’eredità di una condizione fisica precaria?

Dipenderà molto se non tutto dalla Juventus. È più che immaginabile che i bianconeri giocheranno astutamente guardinghi per guizzare in contropiede con i palloni lunghi fiondati soprattutto a sinistra, sulla fascia di Chiesa e Kostic.

Semmai la Juve dovesse sfoderare la sua aggressività fisica assaltando il Napoli per spegnerne sul nascere ogni speranza, caso poco probabile, perché la Juve ama andare sul sicuro, il Napoli potrebbe colpire di rimessa se Osimhen, recuperata la migliore condizione, e Kvaratskhelia torneranno la coppia-regina del gol.

In ogni caso, sarà una partita maledettamente difficile per il Napoli, una di quelle “partite sporche” in cui la Juventus sguazza per la superiore capacità di interpretarle e girarle a suo favore.

Ci vorrebbe un Napoli improvvisamente sorprendente per deludere la Vecchia Signora Omicidi, soprattutto un Napoli capace di reggere sino in fondo senza il calo ormai consueto dopo un’ora di gioco.

La condizione atletica segnerà il match, la Juve ha avuto una settimana piena per preparare la gara, il Napoli due giorni in meno. E sarà ancora una partita con l’emergenza difensiva del Napoli.

Missione azzurra impossibile col margine di imprevedibilità che rende affascinante il calcio e un quarto posto da difendere.

Già l’Inter, domenica scorsa, ha lasciato l’iniziativa al Napoli per quasi tutto il primo tempo, col portiere Sommer protagonista assoluto, colpendo poi alla prima occasione con un tiro da fuori.

La Juve potrebbe replicare lo stesso atteggiamento tattico, come s’è già detto e com’è nelle sue corde migliori.

Un colpaccio del Napoli stasera a Torino sarebbe sensazionale giusto lo storico ammonimento di Trapattoni alla Juve non dire gatto se non l’hai nel sacco.

Il Napoli dovrà fare il gatto per saltare fuori dal sacco in cui la Juve vorrà catturarlo. Poi, martedì, penseremo di andare avanti nella Champions.