di MIMMO CARRATELLI

Con un gioco elementare, di grande attenzione, ma senza dannarsi molto, il Torino cancella il Napoli (3-0) dal campionato post-scudetto. Sul campo dove gli azzurri l’anno scorso avevano dominato e dato spettacolo con un 4-0, aggiungendo un’altra perla alla strepitosa stagione tricolore, i resti di quella squadra affondano in una crisi profonda. La capolista se ne va, ma se ne va all’inferno.
Assodate le pesanti responsabilità di De Laurentiis che questa estate lasciò la squadra in balia di se stessa dopo l’addio di Spalletti e Giuntoli. Chiara l’inadeguatezza di Garcia.
Confusa la conduzione di Mazzarri alla quarta sconfitta in sette partite, senza contare il tonfo in Champions e il disastro contro il Frosinone in Coppa Italia. Ma ora, sul banco degli imputati, vanno i giocatori: passivi, inconcludenti, senza un minimo di orgoglio e senza alibi perché si può giocare senza Osimhen e Anguissa (impegnati in Africa) e non finire umiliati dal Torino.
Fallisce in partenza la nuova campagna-acquisti di De Laurentiis. Il difensore Mazzocchi preso dalla Salernitana debutta a Torino a inizio ripresa e resta in campo quattro minuti: espulso per il fallaccio su Lazaro, scarpa destra sul ginocchio sinistro del granata.
Fallisce Mazzarri, capace di bocciare due giocatori con un colpo solo: boccia Simeone tenendolo ancora in panchina per un’ora e boccia Raspadori, di nuovo schierato centravanti (contro Buongiorno 1,94), sostituendolo col Cholito dopo che il ragazzo bolognese s’era espresso nei tre unici spunti offensivi del Napoli: la gran palla-gol battuta però sul portiere (25’), il tiro fuori (27’) e il colpo di tacco con cui mandava Zielinski a far gol (41’) col polacco che neanche prendeva la palla.
Juric azzecca alcune mosse. Un solo marcatore (Djidji) su Kvaratskhelia mentre Bellanova, anziché raddoppiare sul georgiano, si spinge in avanti bloccando Mario Rui: salta la catena azzurra di sinistra, il Napoli attacca solo a destra ma Di Lorenzo e Politano non sono più quelli di una volta.
Juric spesso sgancia Buongiorno conquistando superiorità numerica a centrocampo. Inoltre scherma Lobotka, l’unico azzurro a cercare di fare ordine in una squadra disordinata, con Sanabria e il raddoppio di Vlasic.
Lasciando tutto il merito al Torino, è stato soprattutto il Napoli a perdere faccia e partita senza provare vergogna. Il Napoli di Mazzarri (squalificato, c’è Frustalupi in panchina) senza un vero centravanti non riempie mai l’area granata ed è una squadra disarmata subendo la pressione alta del Torino che spegne sul nascere la timida manovra azzurra e non replica alle mosse tattiche di Juric.
È un Napoli molle, svuotato mentalmente, incapace di dare un senso al suo gioco disordinato e inconcludente perdendo tutti i duelli nel match impostato da Juric uomo contro uomo.Al Torino basta giocare una partita “normale” per prevalere. Il Torino è sempre nella metà campo napoletana. Il Napoli non riesce a schizzare neanche in contropiede, squadra sfilacciata e grande confusione quando si compatta per difendere.
A fine primo tempo, uno scatto rapido di Sanabria in area porta al vantaggio granata con l’intera difesa azzurra ferma.
Nella ripresa, l’espulsione di Mazzocchi, entrato per Zielinski (!) dopo l’intervallo, accentuava la deriva azzurra.
Raddoppio di Vlasic (53’), difesa napoletana a guardare, Gollini tuffo in ritardo, e gol del corazziere Buongiorno (66’ di testa su corner).
Nel disastro del pomeriggio torinese neanche Mazzarri ne ha azzeccata una rinunciando in partenza a Simeone, facendo il cambio discutibile Zielinski-Mazzocchi per nuovo assetto tattico poco compreso dai giocatori, infine con sostituzioni irrilevanti (59’ Zerbin-Mario Rui e Simeone-Raspadori, 68’ Lindstrom-Politano, 77’ Gaetano-Cajuste).
Mentre De Laurentiis si diverte a inventare una campagna-acquisti di gennaio senza una chiara visione del futuro, il Napoli del presente saluta e scompare.
A Torino è esplosa la prima contestazione dei tifosi napoletani, fumogeni e partita sospesa due volte. Non è finito solo il campionato per il Napoli, è finita la pace tra tifosi e squadra, tifosi e presidente. Il peggio deve ancora venire.
C’era Antonio Conte in tribuna a Torino: certamente non si sentirà attratto da una squadra-fantasma, tutta da rifondare.
TORINO-NAPOLI 3-0 (1-0)
NAPOLI (4-3-3): Gollini; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Mario Rui (59’ Zerbin); Cajuste (77’ Gaetano), Lobotka, Zielinski (46’ Mazzocchi espulso al 49’); Politano (68’ Lindstrom), Raspadori (59’ Simeone), Kvaratskhelia.
TORINO (3-4-1-2): Milinkovic-Savic; Djidji (77’ Sazonov), Buongiorno, Rodriguez; Bellanova, Ricci, Ilic (89’ Gineitis), Lazaro; Vlasic (89’ Karamoh); Sanabria (92’ Seck), Zapata (77’ Pellegri).
ARBITRO: Mariani (Aprilia).
RETI: 43’ Sanabria, 53’ Vlasic, 66’ Buongiorno.