Il presidente dell'Argentina Javier Milei, ha invitato ufficialmente il Papa Francesco a tornare a visitare il suo Paese con una lettera resa pubblica dove afferma che la sua presenza rappresenterebbe un "messaggio di unità" per la cittadinanza nel contesto dell'attuale crisi economica e sociale.
Nella missiva il presidente ultraliberale fa un ripasso della situazione "critica" che deve gestire il governo giustificando l'adozione di "misure urgenti" per evitare una "catastrofe sociale".
Milei riconosce inoltre che inizialmente il suo programma di riforme "potrebbe approfondire le iniquità" e che la priorità dell'esecutivo è "proteggere la popolazione più vulnerabile".
In questo senso ringrazia "l'inestimabile aiuto della Chiesa" in materia sociale e all'invitare Bergoglio afferma che "come Presidente della Nazione ritiene che il suo viaggio porterà la pacificazione e l'affratellamento di tutti gli argentini ansiosi di superare le attuali divisioni".
"So che il tempo è scarso, ma nonostante questo spero che possa viaggiare per l'allegria di tutto il popolo argentino", conclude quindi la lettera.
Prima di assumere la presidenza Milei si era distinto per le sue polemiche opinioni sull'attuale pontefice, definendolo in un'occasione come "il rappresentante del maligno nella Terra".
Lo stesso Papa Francesco aveva poi contribuito alla distensione dei rapporti affermando di non voler tenere conto di cose dette in campagna elettorale e con una telefonata protocollare dopo la vittoria di Milei alle presidenziali del 19 novembre.
Successivamente il pontefice ha inviato anche un suo rappresentante alla cerimonia di insediamento il 10 dicembre.