Rilascio ostaggi (Foto archivio, da IDF Telegram)

Il capo del Mossad David Barnea è arrivato a Parigi per incontrare in giornata delegazioni degli Usa, del Qatar e dell'Egitto su un possibile accordo per il rilascio degli ostaggi a Gaza.

Lo hanno confermato 3 fonti citate da Haaretz. Barnea vedrà il direttore della Cia Bill Burns, i premier del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani e il capo dell'intelligence egiziana Abbas Kamel.
Sul tavolo negoziale una pausa nella guerra di 2 mesi in cambio del rilascio di oltre 100 ostaggi.

Fonti israeliane, citate da Canale 12, anno tuttavia ridimensionato le attese sui negoziati, sottolineando che il maggiore ostacolo a un accordo è la richiesta di Hamas che lo stato ebraico fermi il conflitto e si ritiri del tutto dalla Striscia di Gaza con la fazione islamica ancora al potere nell'enclave palestinese.

I negoziatori guidati dagli americani si stanno avvicinando a un accordo in base al quale Israele sospenderebbe la guerra a Gaza per circa due mesi in cambio del rilascio di oltre 100 ostaggi ancora detenuti da Hamas: lo scrive il New York Times riferendo che l' accordo che potrebbe essere siglato nelle prossime due settimane. I negoziatori hanno sviluppato una bozza scritta di accordo che fonde le proposte avanzate da Israele e Hamas negli ultimi 10 giorni in una intesa di base che sarà oggetto di colloqui domenica a Parigi.  Anche se ci sono ancora importanti disaccordi da risolvere, i negoziatori sono cautamente ottimisti sul fatto che un accordo finale sia a portata di mano, secondo i funzionari americani contattati dal Nyt.

 Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha chiesto agli Stati di "garantire la continuità" dell'Agenzia per i rifugiati palestinesi, l'Unrwa, dopo che molti finanziamenti sono stati bloccati per le accuse rivolte ad alcuni membri dell'organizzazione di essere coinvolti nei raid del 7 settembre su Israele. "Pur comprendendo le loro preoccupazioni, e anch'io sono rimasto inorridito da queste accuse - ha detto Guterres in una nota -, faccio appello con forza ai governi che hanno sospeso i loro finanziamenti almeno a garantire la continuità delle operazioni dell'Unrwa".

La presidenza di Abu Mazen ha condannato "l'ingiusta campagna" condotta da Israele contro l'Unrwa che "mira a liquidare la questione dei rifugiati palestinesi" in contraddizione con quanto stabilito dall'Onu nel 1949. La presidenza - citata dalla Wafa - ha poi chiesto ai Paesi che hanno preannunciato il taglio dei fondi di "ritirare la propria posizione" in attesa "della fine delle indagini" sui 12 impiegati licenziati per sospetti legami con Hamas. Infine ha denunciato che "il vero obiettivo della campagna di Israele è togliere il ruolo dell'Unrwa a Gaza nel dopoguerra".

'In 114 giorni di guerra, 80% dei tunnel a Gaza è intatto'

Dopo 114 giorni di combattimenti, ben l'80% del sistema di tunnel di Hamas sotto Gaza sarebbe intatto: lo riferisce il Wall Street Journal citando funzionari israeliani e statunitensi, secondo cui è difficile valutare quanta parte del labirinto sotterraneo sia stata distrutta finora dalle truppe israeliane. Funzionari israeliani hanno affermato che il leader di Hamas Yahya Sinwar e altri comandanti del gruppo terrorista si nascondano sottoterra, in particolare Sinwar si troverebbe in un centro di comando in un tunnel sotto Khan Younis, insieme ad alcuni degli ostaggi.

Onu, azione penale per dipendenti coinvolti in atti di terrorismo

"Qualsiasi dipendente delle Nazioni Unite coinvolto in atti terroristici sarà ritenuto responsabile, anche attraverso un'azione penale", ha dichiarato oggi il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, impegnandosi a collaborare con le autorità competenti. E ha confermato che 12 dipendenti dell'Unrwa a Gaza sono interessati da queste "accuse estremamente gravi", che sono oggetto di un'indagine interna dell'Onu: l'Unrwa ha licenziato nove di loro, di uno è "confermata la morte" e l'identità di altri due è "in via di chiarimento", ha aggiunto.