Maurizio Sarri (foto: Depositphotos)

di MIMMO CARRATELLI

Lazio e Napoli giocheranno a ranghi ridotti, per squalifiche e indisponibilità, questo match-ball per il quarto posto (Lazio -1 dalla poltrona Champions, Napoli -3).
Il Napoli è praticamente senza un vero attaccante, alla Lazio mancheranno Immobile e Zaccagni, squalificati, ma ha buoni sostituti offensivi, da Felipe Anderson a Pedro, Isaksen e Castellanos.
Il danno maggiore è per il Napoli, ancora senza Osimhen e Anguissa, privo degli squalificati Kvratskhelia, Simeone, Cajuste.
Per una formazione che Mazzarri ha ricomposto in chiave difensiva (5-4-1), non avere un attaccante veloce, contropiedista è un handicap notevole. La convinzione di Mazzarri nel nuovo modulo (3-4-3 / 5-4-1), che ha accantonato il 4-3-3, si è trasmessa ai giocatori che, con la migliorata condizione fisica, hanno aderito totalmente alla nuova strategia del tecnico.
Ne hanno tratto più sicurezza, maggiore solidità ed elevato spirito agonistico. Il problema, ora, è fare scattare dalla catapulta difensiva il colpo del gol per vincere. A meno che Mazzarri non opti  per il 3-4-3 puro accompagnando l’azione offensiva con i laterali di centrocampo Mazzocchi e Mario Rui.
L’annunciata presenza di Zielinski, dopo il confermato addio a fine stagione, significherebbe maggiore qualità per puntare al gol.
L’alternativa sarebbe Demme in altra chiave tattica. Sulla carta sono evidenti le maggiori difficoltà azzurre a riempire l’area della Lazio che affronta il match sullo slancio di quattro vittorie consecutive.
La sorpresa potrebbe essere Lindstrom, più Ngonge in corso di partita. Potrebbe essere anche l’occasione di Raspadori, centravanti tascabile ma di tecnica raffinata e tiro secco, a condurre il Napoli con successo verso la porta di Provedel perforando la difesa a quattro di Sarri.
In Supercoppa, la Lazio si è schiantata contro l’Inter che il Napoli, invece, ha tenuto in scacco nella finale. Bisogna cancellare l’immagine della Lazio di Riyadh completamente fuori partita.
Stasera, all’Olimpico, sarà tutt’altra squadra che ha costruito l’alta classifica sul suo campo (20 punti, 13 in trasferta). Tuttavia, il nuovo Napoli di Mazzarri merita fiducia se il castello difensivo reggerà contro l’attacco di Sarri che è appena il penultimo fra le prime nove del campionato, sei gol in meno dell’attacco azzurro.
Nel confronto a centrocampo, la classe a sprazzi di Luis Alberto e il dinamismo di Guendouzi dovrebbero essere ben controllati dagli azzurri, così come lo sprint offensivo di Lazzari.
Il Napoli, insomma, potrà battersi con successo. La Lazio ha perduto tre confronti diretti dell’alta classifica, fuori con Juve (1-3) e Milan (0-2), in casa con l‘Inter (0-2), ma battendo all’Olimpico la Fiorentina (1-0) e l’Atalanta (3-2), pareggio senza reti con la Roma.
Il Napoli è ancora una squadra che in trasferta fa più punti (17, in casa 14) e il nuovo modulo di Mazzarri dovrebbe confermare questo ruolino.
Alla Lazio concederà il possesso-palla soffocandola negli ultimi venti metri. Occorrerà però trovare la “risposta” in chiave offensiva. Il Napoli ha segnato appena otto gol nelle ultime dieci partite.