ROMA – Prosegue presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato l’esame delle proposte di legge riguardanti l’estensione e la riapertura dei termini per il riacquisto della cittadinanza per coloro che l’hanno persa all’estero. Il Presidente della I Commissione Alberto Balboni (FdI), in qualità di relatore ha illustrato il disegno di legge n. 98, presentato dal senatore Francesco Giacobbe (Pd – ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide, che si compone di un unico articolo, nel quale si prevede la riapertura – per un periodo di due anni – dei termini per il riacquisto della cittadinanza italiana, ai sensi dell’articolo 17, comma 1, della legge n. 91 del 1992. Il relatore è poi passato ad illustrare il disegno di legge n. 752, d’iniziativa del senatore Roberto Menia (FDI), che all’articolo 1 dispone la riapertura per tre anni dei termini per la presentazione della dichiarazione volta a ottenere il riconoscimento della cittadinanza italiana da parte di coloro che l’hanno persa per naturalizzazione. L’articolo 2, inoltre, introduce alcune modifiche e integrazioni alla legge n. 91 del 1992, in materia di ricostruzione e acquisto della cittadinanza italiana. In primo luogo, si stabilisce che il diritto alla cittadinanza è riconosciuto ai soggetti che dimostrino di essere discendenti in linea retta fino al terzo grado di cittadini italiani, nati o residenti in Italia e di conoscere la lingua italiana a livello B1. Per i discendenti di persone di origine italiana oltre il terzo grado è richiesta anche la residenza continuativa in Italia da almeno un anno. Vengono apportate poi ulteriori modifiche che riguardano i requisiti di conoscenza della lingua italiana per l’acquisizione della cittadinanza, nonché la preclusione, la sospensione e la revoca del riconoscimento della cittadinanza a seguito di violazioni di norme penali particolarmente gravi. Il relatore, rilevata la stretta connessione esistente tra il contenuto delle proposte appena illustrate e quello dei disegni di legge n. 295 e 919 della senatrice Francesca La Marca , già all’esame della Commissione, ha quindi proposto che i disegni di legge vengano trattati congiuntamente. Una proposta che è stata accolta dalla Commissione.