di ENRICO PIRONDINI

Appello di pace. Intesa Schlein-Meloni su Gaza. Stavolta Elly ha fatto centro. Alla fine del dibattito alla Camera sulla guerra di Gaza voluto dal Pd, la segretaria dem ha portato a casa un risultato significativo. L’approvazione del passo della mozione, di cui era prima firmataria – mozione che impegna il Governo ad adoperarsi per un “cessate il fuoco umanitario” – ha avuto un lieto fine. La mozione del Pd è passata e tutti hanno fatto festa.
Il successo bipartisan è stato il risultato di alcune telefonate avvenute martedì pomeriggio tra la leader del Pd e la premier. La narrazione vuole che a chiamare per prima sia stata la Schlein. Cosa che peraltro aveva annunciato domenica.

Elly che si aspettava di trovare la porta chiusa, al contrario ha trovato una Meloni interlocutrice attenta e disponibile. E così è arrivato l’ok bipartisan. È vero, l’idea della mozione unitaria è stata accantonata, ma alla fine le due donne hanno comunque trovato un accordo. La strada della mozione unitaria era troppo complicata da percorrere perché divide la questione del riconoscimento della Palestina. Più facile è stato muoversi sul terreno di una astensione incrociata, anche se come è stato detto, che l’astensione “ pesante” è arrivata dalla maggioranza mentre quella dem e’ stata “ di cortesia”.

MESSO ALL’ANGOLO GIUSEPPE CONTE
La “vittoria” di Elly Schlein ha un significato preciso. Elly ha segnato un punto contro il nemico interno al cosiddetto campo largo cioè Giuseppe Cont; e il risultato è stato possibile con l’aiuto della avversaria Giorgia. Elly Schlein ha spiegato ai cronisti in Transatlantico, dopo che l’aula di Montecitorio aveva fatto passare ( con l’astensione della maggioranza) il punto della mozione Pd sul Medio Oriente che chiedeva il cessate il fuoco.

E ha detto: ”Ho chiamato Giorgia Meloni chiedendo una iniziativa, diplomatica e politica, più forte e incisiva del Governo italiano. Senz’altro siamo felici che qui l’astensione non abbia impedito che passasse questo punto per noi dirimente che chiedevamo da ottobre. Trovo pertanto positivo che ci sia stato questo passo avanti della Camera”. Ha aggiunto il responsabile Esteri Peppe Provenzano:” Il Pd ha fatto la sua parte e ha riportato l’Italia dalla parte giusta, quella della pace”.

Ha comunque frenato il presidente del Senato Ignazio La Russa: ”Come Italia ci opponiamo a qualsiasi tentativo di isolare Israele”. Ovvio che “la reazione di autotutela e legittima difesa di Tel Aviv deve essere fatta per annullare Hamas”, come ha detto il ministro Salvini.  Ha precisato Lorenzo Guerini, ex ministro della Difesa:” Si, è andata bene, e per una volta Conte ha dovuto accodarsi al Pd e non ha potuto lavorare per spaccarci”.

LA REAZIONE DI CONTE
Incassata ancora una volta la “cortesia” della Schlein (“ Non ci interessano i derby interni “) Giuseppe Conte ne ha approfittato subito per spiegare che il Pd ha fatto solo un buco nell’acqua . E ha detto:” Leggiamo titoli roboanti sull’impegno del Governo per il cessate il fuoco ma la maggioranza non ha espresso alcun voto favorevole: si tratta di mero tatticismo parlamentare, insomma un gioco delle tre carte”.

Chiosano i contiani:” Il Pd ci è cascato”. Ma non tutto è filato liscio. Un parlamentare Pd ha avvertito :” Altro che cessate il fuoco: se Elly non si sveglia, Conte ci spolpa vivi. Lui gli accordi con la Meloni li fa sulla ciccia: dalla lottizzazione della Rai al Premierato su cui presto ci farà lo sgambetto più clamoroso”.