A Palazzo Chigi l'incontro tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e i sindacati delle forze dell'ordine sulle iniziative legislative in itinere del governo in materia di ordinamento, organizzazione e funzionamento delle forze di polizia con funzioni di controllo del territorio.

"C'è un clima che non mi piace e mi preoccupa, e di cui mi sento responsabile perché parte di questo clima dipende dal fatto che c'è la necessità di attaccare la sottoscritta e questo governo.

Mi preoccupa in un anno particolare, abbiamo la presidenza del G7, sarà un anno molto impegnativo, che investe la nostra credibilità sul piano internazionale e vedo toni che mi ricordano anni molto difficili per la nostra nazione". È uno dei ragionamenti, a quanto apprende l'ANSA, espressi dalla premier Giorgia Meloni nell'incontro con i sindacati di polizia.

Per l'esecutivo, oltre alla premier all'incontro hanno partecipato anche il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, quello dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Prendono parte all'incontro i rappresentanti di Siulp, Sap, Siap, Federazione Coisp-Mosap, Fsp Polizia di Stato ES-LS-Consap-M.P., Silp Cgil, Cocer Arma Carabinieri, Cocer Guardia di Finanza.

"Ci tengo a ricordare, in questa sede, che nel 97% delle manifestazioni che si sono svolte in questi mesi non c'è stata alcuna criticità - ha detto la premier, a quanto si apprende, all'incontro -. Solo nel 3% dei casi si sono riscontrate criticità e questo dimostra l'ottima gestione dell'ordine pubblico e la vostra capacità di proteggere i siti sensibili. Sono dati, questi, che è giusto ribadire e sottolineare, perché ritengo ingiusta la sistematica campagna di denigrazione alla quale siete stati sottoposti".

"Il ministro Piantedosi, in Parlamento, e il capo della Polizia, hanno assicurato la verifica attenta di quanto è accaduto a Pisa - ha spiegato, si apprende, Meloni -, e la piena collaborazione con l'autorità giudiziaria per far emergere errori o abusi. Fermi restando questi accertamenti, e rispettandone l'autonomia, lo scopo di questo nostro incontro è di guardare al presente e al futuro, e quindi di ricevere da voi proposte sul contributo che il Governo e, per la parte di iniziativa del governo, il Parlamento possono dare oggi per migliorare la gestione dell'ordine pubblico. Vogliamo capire cosa si può fare per una migliore gestione dell'ordine pubblico".

Va "contrastata una mentalità che vuole instillare nei più giovani" l'idea che "ci sono regole che possono non essere rispettate, come alcuni opinion maker affermano", che "spesso porta in un vicolo cieco". È uno dei ragionamenti, a quanto apprende l'ANSA, espressi dalla presidente del Consiglio nell'incontro con i sindacati di polizia, parlando di "cattivi insegnamenti per i più giovani". La premier ha notato che le crisi internazionali "porteranno ad aumentare le proteste" e che il governo vuole "continuare a garantire i diritti a manifestare ma nel rispetto delle regole" e quindi "serve la buona volontà di tutti".

Sindacati Ps, 'Daspo a manifestanti violenti, governo apre', insorgono gli studenti

Il Daspo anche per gli autori di atti violenti durante le manifestazioni, in analogia a quello applicato ai tifosi. E' la proposta - a quanto si apprende - messa oggi sul tavolo a Palazzo Chigi dai sindacati di polizia durante l'incontro con Meloni ed alcuni ministri. Dal Governo, secondo i rappresentanti delle organizzazioni, ci sarebbe stata disponibilità a valutare la misura.

"E' vergognosa la proposta del governo di applicare un daspo nei confronti dei manifestanti violenti": a dirlo all'ANSA Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell'Unione degli studenti. La proposta, spiega, arriva "a seguito di una serie di episodi che dimostrano che violenti non sono gli studenti ma le forze dell'ordine, sono anni che denunciamo la sproporzionata ed esagerata violenza delle forze dell'ordine contro i manifestanti pacifici che scendono in piazza esercitando i loro diritti. Servono invece codici identificativi sulle divise e sui caschi delle forze dell'ordine mentre il governo inasprisce le misure repressive; pensiamo bisogna intervenire in senso contrario, facendo sì che il paese sia palestra di democrazia in cui si può manifestare liberamente".

Siap, imminente tavolo sul contratto per forze dell'ordine

"È stato un incontro molto importante, perché non si è parlato solo di denaro e dell'imminente apertura" del tavolo sul "contratto per i poliziotti, i carabinieri e finanzieri del mondo militare, abbiamo parlato dei diritti e delle libertà di manifestare, che vanno garantiti a tutti ma nello spirito dell'articolo 17 comma 2 della costituzione". Così Giuseppe Tiani, segretario del Siap, al termine dell'incontro fra il governo e i sindacati di Polizia. "Le polemiche che stanno attraversando il Paese sul diritto di manifestare, che non è stato mai vietato, preoccupano sia i sindacati di polizia che lo stesso governo", ha aggiunto.

"Non si è parlato del codice identificativo, su cui noi non rinunciamo alla discussione. Siamo disponibili a parlarne, ma non ci può essere rapporto paritario fra chi garantisce tutti i cittadini e chi manifesta in maniera violenta. Siamo disponibili a discuterne, ma non ci sono le condizioni sociali e politiche in questo momento per avviare un ragionamento sui codici identificativi tra polizia e carabinieri, alla Finanza già ce l'hanno, e gli ordini di servizio sono chiari".

Coisp a Meloni, pene per scoraggiare i violenti nei cortei

"Abbiamo molto apprezzato l'approvazione in Consiglio dei Ministri, lo scorso 16 novembre, di tre disegni di legge che intervengono in materia di prevenzione e contrasto al terrorismo e alla criminalità organizzata, beni sequestrati e confiscati, controlli di Polizia e sicurezza urbana, che introducono norme a tutela del personale delle Forze dell'Ordine. Alla luce di quanto accaduto a Firenze, Pisa, Torino e in tante altre città negli ultimi giorni, crediamo sia necessario intervenire ulteriormente per una reale tutela nei confronti dei poliziotti e del personale delle Forze dell'Ordine che quotidianamente si ritrovano a fronteggiare le 'pilotate esuberanze' di chi non comprende che il dissenso può e deve essere manifestato nel rispetto delle leggi".

Così il segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, Domenico Pianese, che ha consegnato una lettera al premier Meloni e al ministro dell'Interno Piantedosi in occasione dell'incontro a Palazzo Chigi con i sindacati di Polizia. "Servono, oggi più che mai - ha spiegato Pianese - pene che riescano a scoraggiare coloro che, nelle manifestazioni, si riuniscono con l'intento di scagliarsi contro chi si occupa di garantire l'ordine pubblico. Chiediamo quindi che le sanzioni previste per gli illeciti commessi durante le manifestazioni sportive vengano ulteriormente incrementate, che si preveda l'impossibilità di far valere esimenti e circostanze attenuanti per tutti i reati compiuti ai nostri danni e che si statuisca che al mancato preavviso di una pubblica manifestazione conseguano importanti punizioni qualora si dia ugualmente corso alla manifestazione stessa". "Chiediamo anche - ha aggiunto - che vi siano sanzioni amministrative per tutti i partecipanti, maggiorenni e minorenni, e non solo per i promotori o per chi prende la parola. Non può più passare l'idea che sia possibile aggredire, minacciare e offendere un poliziotto senza che ci siano conseguenze! Non invochiamo impunità, ma neanche può essere consentita l'impunità a chi ci aggredisce, ferisce e offende. Abbiamo inoltre chiesto - ha concluso - la tutela legale per gli appartenenti alle Forze di Polizia sottoposti a procedimenti penali, il pagamento dello straordinario eccedente arretrato dal mese di giugno del 2022, l'apertura del contratto e la previdenza dedicata".