Mancano oramai pochissimi giorni alle elezioni politiche: il 25 settembre è dietro l’angolo e una volta votato, non si potrà tornare il dietro. La situazione è quella che è, non solo in Italia. Ma in tutto il mondo. Uruguay compreso. E questo nostro amato Paese è da tempo che è finito nel dimenticatoio dei palazzi romani che comandano. Un vero peccato, sono lontani i tempi dove le cose a Montevideo andavano come dovevano andare. Adesso, invece, è un tutti contro tutti, come vedremo più avanti. Ci sono l’ambasciata e il Comites che hanno dimostrato di non amare tanto la costituzione italiana, l’articolo 21 per la precisione. Quello legato alla libertà di stampa, insomma, se è vero, come è vero, che hanno detto che questo è un giornale divisivo e non piace loro la nostra linea editoriale. Certo, se per loro linea editoriale s’intende mettere quello che a loro più aggrada, è un onore per noi che siano in disaccordo. Certo, loro devono dar conto a potentati vari, noi solo ai Lettori. Insomma, a differenza loro siamo professionisti liberi di pensiero e di critica. E chiudiamo questo capoverso dicendo che comunque, volenti o nolenti, la bocca non ce la chiuderanno mai. Noi, con la nostra coscienza, siamo a posto. E lo confermeremo con prove scritte anche nei tribunali quando si discuteranno le relazioni presentate a suo tempo dalla maggioranza del Comites e dall'Ambasciatore.

Ma torniamo al voto. Cari amici, se volete turatevi anche il naso se siete giustamente rimasti schifati da quanto è accaduto in Italia, con l’incredibile caduta del governo Draghi voluto principalmente dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega. Ma date questa volta la possibilità di farVi e di farci rispettare dal governo italiano. E quindi il nostro consiglio è quello di esprimere la vostra preferenza a Filomena Narducci: per la prima volta nella storia delle elezioni l’Uruguay avrà un unico candidato che correrà per un posto al Parlamento italiano, la Narducci appunto, che si presenta alla Camera con il Partito Democratico (l’italouruguaiana Ivana Mainenti che si presenta al Senato con il Movimento 5 Stelle vive in realtà in Piemonte). Qui non ne facciamo una questione di partito o altro, ma di opportunità, quella di portare davanti al nuovo esecutivo i veri bisogni della nostra comunità. La Narducci, una vera sindacalista prestata alla politica, da sempre è stata vicina alle necessità della collettività italiana e siamo certi che la sua presenza non possa che giovare all’Uruguay tutto. Certo, non è che il Pd stia proprio in forma (anche qui da noi le beghe interne non mancano…), ma Vi chiediamo, cari Lettori, di non sprecare quest’occasione, che potrebbe essere l’ultima prima di veder affondare nel dimenticatoio questo meraviglioso Paese: l’Uruguay.