A 13 anni resta incinta del padre che la violenta. E’ arrivata all’ospedale Sant’Anna accompagnata dalla madre, la quale però, secondo la procura di Torino, che ha chiuso le indagini e si appresta a chiedere il rinvio a giudizio, “sapeva e non ha denunciato“. Il padre della vittima è un filippino di 45 anni, che deve rispondere di violenza sessuale nei confronti della tredicenne e maltrattamenti verso la moglie e gli altri figli minori. La madre è a sua volta indagata per concorso in violenza sessuale.

L’arrivo in ospedale e la violenza

La giovane si è presentata al Sant’Anna nel luglio 2023. Era spaventata e preoccupata perché il suo corpo era cambiato. Questo perché era al settimo mese di gravidanza. Ma quando i medici hanno cercato di capire chi fosse il padre del bambino, lei, in difficoltà, dava risposte vaghe, come, è un compagno di scuola, di persone conosciute sui social e di chat d’incontri. Ma è durante il ricovero che accade il peggio.

Come si legge su La Stampa, nella notte tra il 9 e il 10 luglio il padre la raggiunge nella stanza d’ospedale. Le telecamere nascoste, installate dagli investigatori, testimoniano l’orrore. L’uomo, incurante del luogo e del fatto che la figlia fosse incinta, si è infilato sotto le coperte e l’ha costretta a un rapporto sessuale. Per lui sono scattate subito le manette. L’esame del Dna sul feto ha confermato la paternità del bimbo. Il piccolo è stato dato in adozione.

Le violenze

L’uomo era solito approfittare della figlia in casa. Picchiava la moglie con un bastone, la prendeva a pugni e la colpiva al volto con oggetti scagliati con forza durante le liti. Pretendeva che tutti obbedissero ai suoi ordini e quando veniva contraddetto usava la forza fisica. In questo clima sono maturate le violenze alla figlia, di cui la mamma — secondo il pm — era consapevole.