Migliaia di dipendenti statali licenziati dal governo di Javier Milei manifestano oggi in Argentina in segno di protesta mentre l'esecutivo ha ordinato un ingente spiegamento di forze dell'ordine a protezione delle sedi istituzionali.
"Torneremo ai nostri posti di lavoro non solo perche' si tratta della nostra fonte di entrate e perche' stiamo assistendo a una disintegrazione di diritti mai vista nella storia del nostro Paese", afferma un comunicato del sindacato degli statali (Ate).
In questo contesto il portavoce alla Presidenza, Manuel Adorni, ha confermato oggi in conferenza stampa che la prima ondata di licenziamenti messa in atto dal governo riguarda 15.000 posti di lavoro in totale e ha ammonito i manifestanti a non violare la legge e a non occupare gli uffici pubblici.

"Chi agira' fuori dalla legge ne subirà le conseguenze", ha detto.
Tra le istituzioni piu' colpite figurano la Previdenza sociale (Anses), con 1900 licenziamenti; il ministero del Capitale Umano, con 1756; quello dell'Agricoltura, con 900; quello del Lavoro, con 560.
I licenziamenti non hanno risparmiato neanche istituzioni come la Commissione per le attivita' spaziali (Conae), il Servizio metereologico nazionale (Smn), e il Centro di alto rendimento sportivo (Cenard) dove si allenano gli atleti che competono alle olimpiadi.