Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite con Amina J. Mohammed Vice Segretario Generale delle Nazioni Unite, (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

"Pace, inclusione, giustizia, sono capisaldi irrinunciabili per lo sviluppo sostenibile di ogni Paese e di ogni società e mi piace sottolineare come siano principi portanti dell'ordinamento costituzionale italiano".

Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aprendo i lavori dell'incontro su "Pace, Giustizia e Istituzioni per lo Sviluppo Sostenibile", dedicato all'Obiettivo 16 dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

"L'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con i suoi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, ha il merito di avere fornito un orizzonte concreto per il loro realizzarsi, indicando un percorso che tutti gli Stati Membri si sono impegnati a perseguire nell'interesse dei popoli, che passa anzitutto dalla preservazione del pianeta, il luogo che abitano. Giunti alla seconda metà del cronoprogramma di attuazione dell'Agenda, una decisa accelerazione verso il raggiungimento dei nostri obiettivi comuni appare imprescindibile, come riaffermato, lo scorso settembre, durante l'ultimo Vertice Onu in materia".

"Pace e Sviluppo hanno destini incrociati - ha detto Mattarella -. Non può esservi l'uno, senza l'altra. Viviamo in un'epoca con il maggior numero di conflitti dalla fine della seconda guerra mondiale che divorano enormi risorse nella corsa agli armamenti, sottraendole allo sviluppo. L'appello alla costruzione delle condizioni necessarie per la pace e per porre fine ai conflitti non potrebbe essere più necessario e urgente".

"Fronteggiamo oggi un pericolo ulteriore che mina il rapporto di fiducia con le istituzioni e tra i Paesi, quello della disinformazione. E' di venerdì scorso la Giornata mondiale per la libertà di stampa che ammonisce, ogni anno, sul valore della libertà d'informazione per il mantenimento della democrazia".

"È sulla base di questo approccio che l'Italia dispiega la sua azione, con ferma determinazione nel sostenere gli strumenti di dialogo basati su quel principio di multilateralismo che oggi vediamo così drammaticamente messe in discussione dall'aggressione russa all'Ucraina e dalle conseguenze dell'irrisolto conflitto israelo-palestinese. Non possiamo continuare ad attardarci in relazioni fra Paesi basate su visioni ed eredità ottocentesche, su pulsioni di potenza".

"E' per me forte l'emozione di tornare, dopo 8 anni, a New York e incontrare di nuovo rappresentanti della collettività italiana che qui risiede, che tanto ha contribuito e tanto contribuisce al continuo sviluppo di questa realtà - ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Metropolitan di New York dove ha incontrato una qualificata rappresentanza della comunità italiana -. Questa città costituisce il cuore pulsante degli Stati Uniti e un incredibile avamposto di progresso per il mondo intero: per la sua capacità di anticipare i tempi e di essere, ormai da quasi un secolo, straordinario centro di tolleranza, irradiazione di culture e di innovazione. New York rappresenta un esperimento unico di integrazione multiculturale, multietnica, e multilinguistica".

L'Italian Academy è "un patrimonio di cui dobbiamo andare particolarmente fieri in un periodo in cui la collaborazione fra Atenei - così importante per costruire ponti di dialogo e luoghi di libero dibattito - viene messa in discussione, nel contesto di crescenti tensioni internazionali - ha aggiunto Mattarella al Metropolitan -. Alle nuove generazioni di italiane ed italiani che scelgono di vivere negli Stati Uniti si prospetta una esperienza unica. Fare tesoro del privilegio di vivere fra "due mondi e fra due culture", potendo avvalersi di quella della patria di origine e di quella che li ospita".